Schlein all’ospedale di Vibo: «I calabresi pagano la sanità due volte. La destra vuole tagli e privatizzazione»
La segretaria dem sulle regionali: «Noi uniti, gli altri litigano per le candidature». Sulla lotta alla ‘ndrangheta: «Per noi è una questione identitaria»

VIBO VALENTIA «La destra non crede nella sanità pubblica, tagliano le risorse ma è solo l’antipasto per poi dirci che non ce la possiamo più permettere». Il tour calabrese di Elly Schlein fa tappa anche a Vibo Valentia, esattamente all’ospedale Jazzolino. Di fronte un presidio ospedaliero in emergenza, con un’Asp sciolta per infiltrazioni mafiose e discussi episodi di malasanità negli ultimi anni, la segretaria dem incontra dottori, infermieri e promette il massimo impegno a difendere la sanità pubblica «dai tagli e dalla privatizzazione che porta avanti questa destra». Ma anche per prevenire la migrazione sanitaria: «Poco fa – racconta – ho incontrato una signora e mi ha detto che per curarsi è dovuta andare a Ravenna, mentre la Regione spende 300 milioni di euro per curare i calabresi altrove. Voi pagate la sanità due volte, con le tasse regionali che però non risolve il problema e prendendo il treno e l’affitto per curarvi fuori». Accompagnata dal segretario regionale Nicola Irto e da quella Provinciale Teresa Esposito, Schlein ricorda l’ultima volta che è stata a Vibo a sostegno di Enzo Romeo, «che – sottolinea – poi ha vinto le elezioni dopo 15 anni di governo di centrodestra».


«Per noi la sanità non è a misura di portafoglio»
Sulla sanità la segretaria pone l’attenzione soprattutto sulle criticità strutturali in Calabria. «In questa regione sono state chiuse 18 strutture pubbliche» afferma. A Vibo, però, sta crescendo un nuovo ospedale. «I fondi Pnrr servono a questo, ad aumentare l’infrastruttura sanitaria delle nostre regioni. Anche qui in Calabria registriamo da parte della destra un forte ritardo nella sua attuazione». La segretaria dem attacca: «Io ho un sospetto, perché hanno ridotto anche le case della comunità. La destra non crede nella sanità di territorio e non crede in generale nella sanità pubblica. Io temo che tagliare le risorse come stanno facendo sia solo l’antipasto di quando ci verranno a dire che non ce la possiamo più permettere. A quel punto, la gente si deve assicurare privatamente. Noi questo non lo accettiamo, perché per noi la sanità pubblica è universalistica. È quella dell’articolo 32 della Costituzione. Non è una sanità a misura del portafoglio, ma è come la immaginava Tina Anselmi: una sanità che curi chi da solo non ce la fa».

Sulle Regionali: «Noi uniti, loro ancora litigano»
Focus poi sulle Regionali, con il Partito democratico a supporto di Pasquale Tridico. Il candidato, assente anche stamattina, sarà insieme a Elly Schlein a Lamezia stasera. La segretaria dem indica la strada per battere destra e Occhiuto: «Si batte parlando dei problemi delle persone, con candidati incredibili come Tridico. Da presidente Inps ha servito lo Stato e ha lavorato proprio per quella fascia di popolazione che oggi fa più fatica. Loro se lo ricordano bene che questa destra aveva promesso di portare le pensioni minime a mille euro, prendendoli solamente in giro». Anche sulla sanità – aggiunge – «avevano fatto grandi promesse sulla spesa e sulla migrazione sanitaria, ma non hanno risolto nulla, anzi la sanità pubblica è peggiorata». L’avversario non è solo Occhiuto, spiega Schlein, ma quelle persone che ancora non votano. È importante che tutti vadano a votare. Il nostro avversario è anche l’indifferenza che ha colpito tanti calabresi che pensano che il loro voto non migliori più la qualità della loro vita. Invece cambia, perché avere chi come Tridico mette la sanità pubblica al primo posto o chi invece vuole favorire la sanità privata, magari perché ha un sottosegretario che ha delle partecipazioni delle cliniche private, fa molta differenza. Votare per chi vuole approvare un salario minimo per dire che sotto i 9 € non è lavoro ma è sfruttamento, o votare per chi a Roma sta bloccando la nostra legge fa molta differenza». La coalizione – ribadisce la segretaria dem – è unita e compatta: «Io sono molto felice che abbiamo riunito la stessa coalizione progressista in tutte le regioni che vanno al voto. Non contro qualcuno, ma per l’Italia che vogliamo costruire con un programma condiviso e candidature credibili, mentre a destra stanno ancora litigando sulle candidature. Ieri la Lega con Zaia ha detto che se non candideranno il loro, sarà un problema. Noi non abbiamo la cultura proprietaria delle istituzioni. Pensano che le regioni si passino per eredità? Noi intanto siamo già in mezzo alla strada tra la gente».

«La lotta alle mafie questione identitaria»
La segretaria dem si esprime poi sulla lotta alla ‘ndrangheta: «Quella della criminalità organizzata è una questione identitaria che riassume anche le altre. La mafia si nutre dell’assenza di servizi e di risposte a chi fa più fatica. Non bisogna lasciare un centimetro alla ricattabilità, lo Stato deve arrivare prima aiutando chi fa fatica, chi ha un reddito troppo basso, dando l’opportunità di un lavoro dignitoso». In un contesto sociale ed economico più povero, la ‘ndrangheta prospera e «si nutre delle situazioni in cui qualcuno ti fa passare come un favore quello che in realtà è un diritto. Per questo noi insistiamo sul diritto alla scuola, alla salute, a un lavoro dignitoso affinché nessuna famiglia italiana venga discriminata e lasciata indietro». La segretaria dem ringrazia il lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, impegnati ogni giorno in Italia e in questa regione a contrastare le mafie. «Ma sappiamo che la battaglia contro le mafie è per la giustizia sociale ed è anche culturale ed educativa, che non può che partire dalle scuole». (ma.ru.)
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