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Emanuele Ionà: «Lamezia centrale per la Calabria. Tridico e Occhiuto due mondi diversi»

L’imprenditore, nella lista di Occhiuto alle prossime regionali, ospite su L’altro Corriere Tv. «Bisogna migliorare servizi e infrastrutture». E critica il candidato presidente del centrosinistra

Pubblicato il: 24/09/2025 – 7:20
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Emanuele Ionà: «Lamezia centrale per la Calabria. Tridico e Occhiuto due mondi diversi»

LAMEZIA TERME «La sanità è il tema più sensibile per i calabresi. C’è ancora tanto da fare, ma con Occhiuto sono stati fatti progressi importanti». Mentre sugli aeroporti «è stata compiuta la più grande opera degli ultimi 50 anni». Emanuele Ionà lancia la sua candidatura alle prossime regionali con la lista “Occhiuto presidente”, a sostegno proprio del governatore uscente. Imprenditore calabrese e vicecoordinatore regionale di Forza Italia, Ionà scende in campo e sottolinea il buon governo di Occhiuto. Ospite di In Primo Piano, la rubrica d’approfondimento diretta da Danilo Monteleone in onda su L’altro Corriere Tv (canale 75), sottolinea come con Tridico siano «due mondi diversi» con Occhiuto soprattutto nel suo campo, quello della crescita e dello sviluppo economico. Da una parte «un presidente con una sensibilità molto acuta verso la categoria degli imprenditori», dall’altra «il classico burocrate che si arrampica sugli specchi».

«Bisogna consentire ai calabresi di fidarsi della propria sanità»

L’imprenditore esordisce raccontando l’ultimo periodo nelle vesti di candidato alle regionali. «Sto vivendo tante emozioni. In campagna elettorale ascolti e senti tante di quelle storie che ti fanno riflettere. Quando la sera torni a casa ti porti veramente qualcosa che ti dà la forza per alzarti l’indomani e cercare di vincere questa battaglia perché non vedi l’ora di poter essere eletto e fare qualcosa per il tuo territorio». A partire – spiega – dalla sanità, «il tema più sensibile per i calabresi. Con Occhiuto ci sono stati progressi importanti, è stato assunto personale sanitario e sono stati chiusi i bilanci. Si stanno costruendo ospedali importanti come a Vibo e Sibari, ma c’è ancora tanto da fare. Bisogna assolutamente consentire ai calabresi di fidarsi della propria sanità, che è un tema cruciale non tanto per la salute, ma anche affinché i calabresi non scappino dalla Calabria». La prima iniziativa, in caso di elezione, sarà proprio in ambito sanitario: «In un recente incontro ho ascoltato la storia straziante di una signora che mi ha raccontato i suoi disagi. Ho scoperto, perché ammetto che lo ignoravo, che in Calabria c’è solo una camera iperbarica a Palmi. La prima cosa che farò è chiedere ad Occhiuto di avere cinque camere iperbariche, una in ogni provincia»

Sullo sviluppo economico: «Due mondi diversi tra Tridico e Occhiuto»

Da imprenditore operante in tre zone industriali, Ionà dice la sua sul tema dello sviluppo economico, commentando anche il dibattito svoltosi nei giorni scorsi da Unindustria con Pasquale Tridico e Roberto Occhiuto. Il bilancio di questi anni per Ionà è positivo: «Ci sono state risorse per 800 milioni alle imprese, sono stati chiusi i Corap, che erano una cosa indecente, ed è stata costituita Arsai e vi posso dire con contezza che i miglioramenti già ci sono». Per il candidato con la lista “Occhiuto presidente” al dibattito di Unindustria si sono visti «due mondi diversi. Uno quello di un candidato presidente che ha una sensibilità molto acuta e presente verso il nostro mondo, mentre dall’altra parte il classico burocrate che cerca di arrampicarsi sugli specchi». Critico, Ionà, anche con chi si schiera contro il Ponte sullo Stretto: «Consentiresti alla Calabria di attingere con un quarto d’ora di macchina a 5 milioni di abitanti. Potrebbe risolvere anche il problema dello spopolamento, ma Tridico ti smonta per partito preso. Io non voglio credere che ci sia una persona in Italia che non sia favorevole al ponte, se non per pura e mera demagogia». Alla fine dell’incontro – aggiunge – «parlando con i miei colleghi, il sentimento era quello dello sbigottimento». In particolare, perché «non si possono sentire certe cose o bacchettare la categoria. Passa sempre il messaggio che l’imprenditore è quel personaggio cattivo delle favole, che non è un imprenditore ma è un prenditore. Parla di reddito di dignità, ma quando un collega gli ha detto “ma anziché pagare la gente per stare a casa, date a noi i soldi e facciamoli lavorare” lui ha fatto spallucce. Ovvio, è una politica troppo liberale per poterla accettare».

«La ‘ndrangheta blocca la crescita della Calabria»

Il reddito di dignità, assicura Ionà, non avrà però presa sugli elettori: «Lo ha ben spiegato il procuratore Gratteri, quando in un recente intervento ha detto che in ogni sua inchiesta che ha condotto in Calabria in 100 arresti trovava che in ogni famiglia c’erano 3-4 redditi di cittadinanza. I calabresi odiano e detestano la ‘ndrangheta perché è il nostro fardello che blocca la crescita, le parole di Gratteri sono il miglior sponsor contro il reddito di dignità». Dalla criminalità organizzata, spiega Ionà, «le imprese devono soprattutto stare lontano, migliaia e migliaia di chilometri di distanza. Quando c’è la corsa delle preferenze bisogna essere molto prudenti, io ho apportato delle accortezze durante la campagna elettorale perché ti puoi trovare in situazioni di imbarazzo, quindi solo incontri pubblici, solo segreteria, niente bar, niente incontri, perché comunque in Calabria purtroppo questo rischio c’è. Io recentemente ho avuto un fatto molto grave che mi ha colpito, che fa capire quanto sia violenta e prepotente la ‘ndrangheta in Calabria, quindi quello che posso dire agli imprenditori è di stare lontano da ambienti oscuri e denunciare sempre».

«Bisogna lavorare sulle infrastrutture»

Per favorire la crescita delle imprese, il vicecoordinatore regionale di Forza Italia indica due aspetti principali. In primis, potenziare le infrastrutture come il Porto di Gioia Tauro: «Oggi il porto vive una situazione un po’ anonima, avendo dato tutto quanto in mano ad Msc che predilige il mercato straniero. Oggi un’impresa calabrese, penso soprattutto al settore agroalimentare, non può aspettare un mese per spedire i suoi contenuti. Quindi bisogna lavorare sulle infrastrutture». Il secondo punto è la digitalizzazione per «rendere le aziende visibili al mondo intero». Un passo in avanti è stato fatto con gli aeroporti, con il Ceo di Ryanair arrivato proprio ieri in Calabria per presentare 35 nuove rotte. «Sugli aeroporti probabilmente è stata fatta la più grande opera che la Calabria ricorda negli ultimi 50 anni. Occhiuto è stato straordinario. Ha stretto questo accordo importante con Ryanair, ha reso importante l’aeroporto di Reggio anche a livello strutturale, con l’opera che a dicembre sarà terminata, ha reso l’aeroporto di Lamezia tra i più belli che ci sono in questo momento in Italia. La Calabria oggi è collegata in tutta l’Europa. Ora bisogna fare un altro lavoro, dobbiamo fare in modo che il cittadino di Madrid, di Bratislava, di Düsseldorf venga in Calabria, stia in Calabria e spenda in Calabria».

Turismo e i servizi «da migliorare»

Un’occasione per rilanciare il turismo, un settore in piena crescita che secondo Ionà potrebbe fare ancora meglio: «Secondo me noi abbiamo un problema sulle strutture medio spendenti, ma non è sempre responsabilità della politica. La politica ti ha concesso di attingere a dei player internazionali come Ryanair che ti porta la gente. È anche l’imprenditore che deve cercare di migliorare le strutture. In alcune parti della Calabria ci sono questi grandissimi villaggi in cui arrivano flotte di turisti stranieri che si chiudono lì dentro e non li fanno uscire, vengono in gabbia. Si deve concertare un qualcosa, perché la materia prima c’è, ma dobbiamo migliorare nei servizi. Ognuno di noi per sviluppare questa terra deve cedere qualcosa, se lavoriamo solo per difendere la propria categoria, la Calabria non si svilupperà mai. Quindi l’invito che faccio agli imprenditori e ai cittadini è quello di essere generosi, di aprire la Calabria al mondo, perché ognuno di noi può fare qualcosa».

La centralità di Lamezia

Ionà, in vista del voto, analizza poi la situazione politica a Lamezia, una delle città più importanti in Calabria ma “povera” di rappresentanza politica a livello regionale. «Questo – spiega – è uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi, perché non può una città come Lamezia, che per la sua centralità ha un’importanza fondamentale nell’assetto regionale, non avere un consigliere regionale. Mi auguro non solo che io possa diventarlo, ma che Lamezia ne possa avere più di uno». «Negli ultimi anni – ha continuato – sono stati fatti degli errori, non aver avuto una classe dirigente è anche responsabilità politica. Io oggi ho questa possibilità grazie alla fiducia del mio partito, di Occhiuto e Cannizzaro. Non sono un sindaco o un assessore, ma un imprenditore che ama fare politica e se venissi eletto andrò a creare una classe dirigente a Lamezia che sia incisiva e determinante perché è il mio obiettivo da sempre». Un ruolo più importante per la città lametina, ma senza una guerra “fratricida” con Catanzaro: «Io non sono un lametino antagonista, ma un lametino catanzarese. Ho sempre stimato Catanzaro e i catanzaresi, gli riconosco l’autorevolezza del capoluogo, però è bene che Lamezia abbia la sua dignità». (redazione@corrierecal.it)

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