Confagricoltura Calabria, le dieci priorità degli agricoltori ai candidati presidente
Occhiuto rivendica i risultati e punta a rafforzare il sostegno al settore, Toscano propone un modello alternativo contro le distorsioni della globalizzazione. Tridico assente

LAMEZIA TERME L’appuntamento, ormai consolidato, corrisponde alla funzione propria di una grande organizzazione di rappresentanza del settore agricolo e si tiene in un momento, quello del voto, che – al netto dei rumori di fondo della campagna elettorale – è decisivo per disegnare il futuro del territorio calabrese. La Regione ha sull’agricoltura, come in pochi altri settori, un ruolo determinante: è una funzione che le deriva dall’essere l’ente che programma e investe quella smisurata quantità di risorse comunitarie che, purtroppo, si vanno assottigliando e – soprattutto – sono state recentemente oggetto di una radicale modifica della Politica Agricola Comune.
Premessa, quest’ultima, che ben fa comprendere l’attenzione degli imprenditori agricoli rispetto a quanto si muove nel contesto politico ed elettorale regionale. In ragione di ciò Confagricoltura Calabria ha organizzato stamane un incontro con i candidati presidente, a cui hanno dato la propria adesione Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra, e Francesco Toscano, candidato di Democrazia Sovrana e Popolare.
Statti: «Necessario investire in innovazione per rendere sempre più competitive le nostre imprese»
«Da sempre – sottolinea Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria e componente della Giunta esecutiva nazionale dell’organizzazione di rappresentanza – prima delle competizioni elettorali regionali organizziamo un confronto con i candidati presidente con l’obiettivo di rappresentare le esigenze delle imprese agricole. Oggi, ai candidati che hanno accolto il nostro invito, abbiamo sottoposto 10 proposte. Siamo – aggiunge Statti – in un momento davvero particolare, con un cambiamento climatico che determina crescenti difficoltà per le imprese: ecco perché uno dei focus tematici è dedicato alle risorse idriche e ai consorzi di bonifica. C’è un altro argomento che ci sta particolarmente a cuore, perché conosciamo la situazione delle imprese, ed è il credito. Oggi più che mai è necessario investire in innovazione per rendere sempre più competitive le nostre imprese: non possiamo non parlare di credito e delle esigenze finanziarie delle aziende. In Calabria – aggiunge ancora Statti – c’è anche il problema, drammatico, della fauna selvatica, che ormai non riguarda solo gli agricoltori ma anche le città. Occorre concentrarsi su questo problema e risolverlo una volta per tutte». Il presidente di Confagricoltura Calabria evidenzia poi il tema delle aree interne: «Assistiamo a un continuo spopolamento, occorre trovare soluzioni alternative garantendo anche il mantenimento del territorio, perché – ricordiamocelo – lì dove viene meno la presenza di imprenditori agricoli il fenomeno del dissesto idrogeologico assume proporzioni da emergenza».
Un ragionamento che riguarda il futuro, ma il presidente dell’organizzazione agricola non si sottrae al giudizio sullo stato attuale e sul percorso degli ultimi anni: «L’agricoltura calabrese è sicuramente sulla buona strada. Abbiamo apprezzato il lavoro fatto fino ad oggi e, per obiettività, dobbiamo riconoscerlo. Ovviamente ci sono altre iniziative da portare avanti: bisogna alzare sempre di più l’asticella, perché le imprese calabresi stanno dimostrando di saper competere in un mercato globale ed hanno dunque bisogno di intercettare le opportunità che ci sono e, perché no, essere aiutate da un governo regionale attento alle criticità».
Toscano: «Vogliamo valorizzare al massimo il nostro territorio»
Francesco Toscano, candidato di Democrazia Sovrana e Popolare, non rinuncia al suo ruolo di outsider ed interprete di una proposta politica e programmatica alternativa, evidenziando le storture che caratterizzano le filiere produttive e gli squilibri nel reddito riconosciuto a chi realmente produce: «Noi vogliamo valorizzare al massimo il nostro territorio, vogliamo provare a liberare la Calabria da queste strutture sovranazionali che ci usano soltanto come un bacino per drenare materie prime. La trasformazione – come è noto – poi avviene altrove, i profitti vanno in altri posti. Contro di noi hanno organizzato una sorta di competizione al ribasso: ci usano per prendere le materie prime e costringono i nostri imprenditori a competere con imprenditori che vengono da altri Paesi, da altre nazioni, dove esiste un dumping salariale esagerato. Va ripensato – dice Toscano – questo modello di globalizzazione e i nostri imprenditori agricoli vanno aiutati anche sul piano creditizio e finanziario».
Toscano ritorna su una delle proposte che caratterizza il suo messaggio agli elettori calabresi: «Fincalabra può diventare un polmone finanziario utile anche per dare respiro e garanzie a chi in Calabria vuole innovare, migliorare, investire per portare impianti di trasformazione qui. Questo è il progetto di Democrazia Sovrana e Popolare: incentivare anche sul piano culturale e filosofico i calabresi a consumare prodotti genuini, locali, contro la logica di una globalizzazione senza volto».
Occhiuto: «C’è tanto da fare e continueremo a farlo insieme a Statti, insieme a Confagricoltura»
All’incontro con Confagricoltura il candidato di centrodestra Roberto Occhiuto elenca priorità e strategie partendo da una rigorosa analisi di ciò che è già stato messo in campo: «Il presidente Statti ha detto ciò su cui tutte le altre organizzazioni professionali dell’agricoltura sono d’accordo e cioè che non c’è mai stato un periodo più fecondo nel rapporto tra governo regionale e associazioni che rappresentano il mondo dell’agricoltura. Il rapporto con Confagricoltura – ha sottolineato Occhiuto – è stato per me molto prezioso, perché mi ha sempre offerto suggerimenti e contributi, che poi sono diventati azioni di governo. Questo non vuol dire che non ci siano problemi in agricoltura o che non si possa ancora sviluppare un settore che è stato ben sviluppato in questi anni. C’è tanto da fare e continueremo a farlo insieme a Statti, insieme a Confagricoltura». Occhiuto ha voluto poi approfondire uno degli argomenti emersi nell’incontro, e cioè il credito alle imprese agricole: «Su sollecitazione di Confagricoltura e delle altre organizzazioni abbiamo messo in piedi una misura, si chiama FinAgri, nata grazie al fatto che io sono andato a Bruxelles ed ho ottenuto dalla Commissione Europea una deroga per poter utilizzare i fondi europei attraverso un fondo di rotazione, con l’obiettivo di assistere e accompagnare il ripiano delle passività delle imprese agricole. Una misura che non ha ancora funzionato per come mi aspettavo, ci sono stati degli intoppi burocratici. Questa è una delle cose che dobbiamo correggere e migliorare, però – va detto – siamo davanti a tutte le regioni d’Italia, perché nessun’altra regione ha avuto finora la deroga dalla Commissione Europea per poter intervenire in questo ambito». (redazione@corrierecal.it)
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