Noi Moderati e l’ambizione di entrare nella Regione Calabria. «Supereremo il quorum»
Conferenza stampa con il coordinatore nazionale di Nm Romano, la senatrice Versace e il coordinatore regionale Galati. «Martedì a Lamezia per dimostrare l’unità del centrodestra»

LAMEZIA TERME «L’ambizione di Noi Moderati è quella di bissare il successo di Lamezia Terme con oltre il 10. Immaginiamo che ci sarà un ottimo risultato anche il prossimo 5-6 ottobre perché abbiamo fatto un lavoro molto importante di presenza sul territorio e di proposte concrete». Lo ha detto Saverio Romano, coordinatore di Noi Moderati, in una conferenza stampa a Lamezia Terme sulle proposte e sulle aspettative del partito, che alle Regionali del 5-6 ottobre sostiene la candidatura del presidente uscente Roberto Occhiuto per il centrodestra. «Ho notizie riservate che vanno in questa direzione e ci dicono che siamo di gran lunga sopra la soglia di sbarramento», ha aggiunto Romano che poi ha osservato come «gli italiani hanno bisogno di una sanità efficace ed efficiente, i giovani hanno bisogno di un reddito che sia dignitoso e comunque il paese cresce sulle attività produttive, cresce sulle piccole e medie imprese che vanno sostenute. Questi sono i nostri cavalli di battaglia e su questi – ha osservato ancora il coordinatore di Noi Moderati – abbiamo speso le nostre energie in Parlamento: ora lo vogliamo fare anche nella Regione Calabria, sia in Consiglio regionale che al governo».
L’intervento di Giusy Versace
All’incontro con i giornalisti ha partecipato anche Giusy Versace, senatrice Nm: «Noi Moderati – ha esordito la Versace – vuole rafforzare il centro moderato dentro il centrodestra anche perché c’è una vera e propria prateria di elettorato moderato che da tempo non vota o è rimasto orfano di altri progetti, e rispetto al quale ci poniamo come punto di riferimento. Da calabrese – con un cuore che batte per la Calabria anche se vivo a Milano – ho registrato in Calabria un entusiasmo che non mi aspettavo, e poi competenza, tantissimi giovani che hanno scelto di prestare il proprio nome, il proprio volto, il proprio tempo. Non è così scontato. Sosteniamo Occhiuto che si è mosso e che continua a muoversi bene: ma – ha specificato la Versace – io vengo dallo sport e quindi, per usare una metafora sportiva, serve una squadra, una squadra di gente competente che ci crede tanto quanto Occhiuto, al quale dunque offriamo una squadra competente, fatta di persone che hanno voglia di spendersi per questa terra».
L’intervento di Pino Galati
A introdurre i temi della conferenza stampa il coordinatore regionale di Noi Moderati, Pino Galati, che anzitutto si è soffermato sulla convention del 30 settembre con i leader del centrodestra Meloni, Tajani, Salvini, Lupi, De Poli e Castelli a sostegno di Occhiuto: un evento che – ha spiegato Galati – «vuole dimostrare una cosa fondamentale, e cioè che il centrodestra è unito, è unito per il Paese e per la Regione. Queste sono anche le motivazioni per le quali è necessario e fondamentale che Noi Moderati entri in Consiglio regionale ed entrerà in Consiglio regionale perché questa coalizione è forte ed esprime una pluralità di idee e di opinioni. Noi Moderati guarda alle fasce più deboli, ai giovani, ad alcuni temi fondamentali che riguardano sia la famiglia, sia un utilizzo corretto delle risorse. Puntiamo sul turismo, sulla cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità che è innata nei calabresi ma che deve essere accompagnata anche dalla professionalità. Noi Moderati sarà in Consiglio regionale per sostenere queste idee, lealmente con Occhiuto, ma con la sua autonomia e con la sua indipendenza». Galati ha poi di nuovo ribadito le critiche al mondo con cui si fanno le rilevazioni elettorali: «Quando si fanno i sondaggi – ha concluso il coordinatore regionale di Noi Moderati – non si tiene conto delle preferenze, soprattutto nel Sud e in Calabria. A livello comunale, prendiamo l’ultimo caso di Lamezia Terme, il voto “preferenziato” è del 91%, a livello regionale è un po’ meno, l’80%. Quindi quando dicono che Noi Moderati è al 3% tranquillamente siamo al 6%. E le urne il 7 ottobre lo dimostreranno». (a. c.)
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