Cosenza calcio, al Cinema San Nicola in cartellone Guarascio (forse). Ma il finale resta un mistero
Lunedì 29 andrà in scena lo “spettacolo” sportivo di una città che chiede risposte. Il presidente sarà presente? E soprattutto: dirà qualcosa che non sia già stato smentito dai fatti?

COSENZA A Cosenza, la vera attesa non è per la trasferta di Siracusa. Né tantomeno per l’ennesima formazione da inventare di mister Buscè tra i pochi calciatori a disposizione. No, l’appuntamento che tiene col fiato sospeso la città è quello del giorno dopo: lunedì 29 settembre, ore 18, cinema San Nicola. Altro che cartelloni cinematografici: lì si va in scena davvero. E i protagonisti, stavolta, non saranno attori, ma volti noti della vita calcistica e politica cosentina. All’incontro pubblico annunciato da giorni, infatti, ci saranno i tifosi, il sindaco Franz Caruso e – da quel che filtra da ambienti vicini alla società – potrebbe esserci perfino Eugenio Guarascio. Sì, proprio lui.
Guarascio, presente (forse). Ma con quale copione?
Che il presidente decida davvero di partecipare è già una notizia. Che lo faccia in un contesto pubblico, senza filtri e davanti a chi da mesi gli chiede di lasciare il club, sarebbe quasi rivoluzionario. Un atto dovuto, certo. Ma a Cosenza siamo ormai abituati a considerare “straordinari” anche i gesti più banali. Il punto è capire con quale strategia (ammesso che ne abbia una) Guarascio affronterebbe l’assemblea. I precedenti non sono incoraggianti: il sindaco Caruso ha più volte espresso pubblicamente il suo disinteresse a incontrarlo dopo le tante promesse non mantenute. E i tifosi? Ormai non credono più nemmeno agli oroscopi, figuriamoci alle rassicurazioni presidenziali. A pesare di più, però, potrebbe essere la presenza degli imprenditori. Sia quelli che hanno già mostrato interesse per l’acquisizione del club, sia quelli che, per ora, preferiscono restare nell’ombra. Se si faranno vedere, smentiranno pubblicamente quanto affermato da Guarascio nella sua recente intervista a Telecolor, emittente siciliana, in cui ha parlato di “offerte non concrete” e “progetti senza futuro”? Un’affermazione che stona con la realtà, dove più di un soggetto pare aver bussato alla porta del club con proposte, idee e anche qualche bonifico pronto. Ma chissà, magari il problema era proprio questo: qualcuno voleva fare sul serio.
E allora, se davvero si siederà in quella sala, Guarascio dovrà spiegare perché non vende di fronte a una spaccatura con l’ambiente ormai evidente e, come ha confermato il sindaco Caruso, insanabile.
Dovrà rispondere, per esempio, alla domanda posta dall’imprenditore Alfredo Citrigno due settimane fa: quanto vale il Cosenza Calcio? Una cifra, un numero. Non una poesia. Perché va bene tutto: i campionati di resistenza in Serie B, la sostenibilità. Ma qui la narrazione del “piccolo club che lotta con dignità” ha fatto il suo tempo. Anche perché con Guarascio il Cosenza non ha mai raggiunto la Serie A. E in B, diciamolo, è rimasto più per grazia ricevuta che per progettualità. Tra playout, salvezze all’ultima giornata e due retrocessioni sul campo, i miracoli sono finiti, e le scuse anche.
La partita a Siracusa e i soliti nodi di rosa
Nel frattempo, però, c’è anche una squadra. Che gioca bene. E che domenica sarà impegnata a Siracusa, in una trasferta blindata: il settore ospiti è chiuso, niente tifosi al seguito. Un peccato, perché i Lupi di Buscè stanno mostrando qualcosa. Ma, come sempre, il problema è la rosa corta. Un tema che torna puntuale: perché (altra domanda da fare a Guarascio lunedì) dopo la retrocessione in Serie C, non si è voluto rinforzare seriamente un gruppo che già partiva da una base buona? E poi c’è la questione Fabio Lupo. Il direttore sportivo che ha ufficialmente lasciato la società proprio il giorno dopo la roboante vittoria col Giugliano. Tradizione rispettata: appena spunta un raggio di sole, ecco tornare il grigiore. E qui, inevitabile, cade un altro quesito da porre a Guarascio: è vero che la rottura con il dirigente abruzzese sarebbe arrivata per il mancato via libera alla sua idea di costruire intorno ai pezzi pregiati della rosa (Florenzi, Garritano, Mazzocchi, Ricciardi), invece di cederli al miglior offerente? Una linea, quella di Lupo, a quanto pare non condivisa da Guarascio, che avrebbe affiancato (improvvisamente) Domenico Roma al ds, rendendo il clima dirigenziale più teso del previsto.
Ecco perché quella del cinema San Nicola, lunedì, non sarà una riunione come le altre. È, a tutti gli effetti, un’occasione per capire se davvero esiste un futuro diverso per il calcio cosentino, o se tutto resterà com’è: voci, tensioni, illusioni, e un club sospeso tra Serie C e incertezza. Se Guarascio ci sarà e parlerà, dovrà farlo con onestà, chiarezza e soprattutto risposte concrete. E che a farle siano i giornalisti (che hanno il cattivo vizio di raccontare la realtà) o i tifosi poco importa. Stavolta serviranno fatti, numeri e intenzioni. Niente fumo, niente parole al vento a cui non crede più nessuno. (f.veltri@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato