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la sfida delle regionali

Il “regalo” della premier Meloni, la «Calabria mia» di Salvini. La convention muscolare del centrodestra con Occhiuto

Diversi dati politici dalla rutilante kermesse di Lamezia. Il candidato governatore “incassa” l’uscita della sanità dal commissariamento e altri riconoscimenti dai leader della coalizione

Pubblicato il: 30/09/2025 – 19:37
di Antonio Cantisani
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Il “regalo” della premier Meloni, la «Calabria mia» di Salvini. La convention muscolare del centrodestra con Occhiuto

LAMEZIA TERME Prova muscolare doveva essere e prova muscolare è stata. La convention dei leader dei partiti di centrodestra e del governo, con la premier Giorgia Meloni e i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini a Lamezia a sostegno del ricandidato presidente Roberto Occhiuto è nel perfetto stile di una coalizione che nei momenti clou sa saldarsi nell’unità e nella coesione. Ci sono i “pesi super-massimi” di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, ma anche i big dei partiti “satelliti” come Noi Moderati con Maurizio Lupi, Antonio De Poli con l’Udc e Sud Chiama Nord con Laura Castelli, e una mobilitazione di militanti che evidentemente hanno compreso l’importanza delle Regionali in Calabria, soprattutto dopo il netto successo del meloniano Francesco Acquaroli nelle Marche.

L’unità del centrodestra

Il possibile/probabile 2-0 che lo stesso Occhiuto si è detto sicuro di ottenere e che anche il segretario di Forza Italia Tajani ha evocato dal palco di Lamezia è l’auspicio che corre negli interventi a una convention che consegna qualche elemento di riflessione. Il primo è anche una sorta di indiretta smentita ai retroscena che davano soprattutto la premier “tiepida” sulla corsa bis di Occhiuto: «Roberto ci ha chiamato qui prima del tempo, comprendo e condivido questa decisione perché è nel nostro Dna quello di dare la parola ai cittadini per dire se si fidano o no di noi», afferma quasi in premessa Meloni (che a un certo punto ha indossato un cappellino con la scritta Calabria). Del resto, a conferma di un rapporto che secondo Occhiuto resta molto stretto è anche la presenza fisica e fissa, in questi giorni e anche dietro le quinte del palco di Lamezia Terme, di Giovanni Donzelli, “uomo macchina” di Fratelli d’Italia (lo stesso per la verità farà Claudio Durigon per Salvini). Il secondo dato che emerge anche dalle parole pronunciate nella rutilante serata di Lamezia Terme è l’asse, sempre più collaudato, tra Occhiuto e la Lega di Matteo Salvini, che ha improntato il suo discorso al pragmatismo, parlando di «Calabria mia» e enfatizzando il “must” del Ponte sullo Stretto, che per il vicepremier e leader del Carroccio vedrà i cantieri aperti entro il 2025, con tanto di ringraziamento a Occhiuto. Superfluo sottolineare il sostegno di Tajani a Occhiuto, comunque del leader di Forza Italia si ricorda soprattutto la sottolineatura dell’unità del centrodestra, a Roma come in Calabria, ferma restando la speranza di primeggiare qui in Calabria, visto che Tajani ricorda la presenza di ben tre liste a sostegno di Occhiuto in orbita forzista, quella ufficiale di partito, la lista del governatore e Forza Italia.

Giorgia Meloni dal palco di Lamezia Terme

Il “regalo” di Giorgia Meloni

Sul piano politico ovviamente la convention di Lamezia Terme ha intrecciato, com’era inevitabile vista la portata degli ospiti, temi nazionali a temi regionali, sul fil rouge della filiera governativa a Roma come in Calabria che per i leader del centrodestra il voto di domenica e lunedì in Calabria dovrà ulteriormente rafforzare. Solo Salvini peraltro si azzarda a unire direttamente Roma e Calabria, quando dice che «qui altro che pro-Pal, qui pro Calabria». Così come farà Meloni, quando inquadrerà il lavoro di Occhiuto di oggi e di domani in «una dimensione strategica, quella di guardare allo sviluppo di medio e lungo termine, con la capacità di Occhiuto di essere autorevole e di sapersi far rispettare e con la percezione che questa terra sta cambiando, è una realtà completamente nuova, i calabresi che hanno ripreso a correre e ora non dovete fermarvi». È lei, Meloni, com’era anche qui prevedibile, la vera “guest star” della convention e la premier e guida del partito più votato in Italia recita il ruolo da leader consumata che sa toccare le corde giuste quando cala sul tavolo il “regalo” qui forse più atteso, anzitutto da Occhiuto, il che è un altro riconoscimento al lavoro di questi anni dello stesso Occhiuto: «Abbiamo avviato l’iter per l’uscita della Calabria dal commissariamento nella gestione della sanità perché se lo merita», dice in una piega del suo intervento di mezzora Giorgia Meloni strappando l’applauso più fragoroso della folla. Lo dice tra un attacco alla sinistra, colpi di spillo alla magistratura e passaggi sugli scenari internazionali. E l’ultimo dato politico è il concetto di “insieme” che Meloni consegna al popolo di centrodestra: «Sono le soddisfazioni che ci siamo presi insieme questi 4 anni e che ci prenderemo per i prossimi 5 anni con Occhiuto». E quindi è il tempo della foto di gruppo, con tanto di selfie e abbracci. Saranno abbracci da campagna elettorale, ma questo è. (a.cantisani@corrierecal.it)

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