Droga a domicilio: 30 arresti nella nuova “piazza mobile” dello spaccio
Smantellata una rete criminale attiva nel territorio pugliese

ROMA Nell’ambito di una vasta operazione della Polizia di Stato coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, gli investigatori della squadra mobile della questura di Andria hanno eseguito 30 custodie cautelari nei confronti di soggetti ritenuti di aver creato una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel dettaglio dell’operazione “Oppidum”, sono state applicate 20 misure cautelari in carcere e 10 arresti domiciliari nei confronti di altrettanti soggetti di età compresa tra i 19 e i 64 anni, ritenuti a vario titolo responsabili del reato di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Gli indagati avrebbero organizzato messo sul mercato sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana, hashish ed eroina. In particolare dall’attività investigativa è emersa la presenza nel Comune di Andria di 6 gruppi criminali distinti, ciascuno con una propria zona di spaccio (zona San Valentino – zona villa comunale – zona centro storico – zona Monticelli – zona Sacro Cuore – zona viale Virgilio). In ciascuna area i contatti con i clienti venivano gestiti dai “centralinisti” i quali concordavano telefonicamente ora e luogo d’incontro; a quel punto il centralinista contattava i vari pusher presenti nella sua zona i quali, con monopattini o bici elettriche, raggiungevano l’acquirente per effettuare la cessione. In alcuni casi gli incontri diventavano estemporanei e avvenivano durante le routine quotidiana del pusher rendendo ancora più difficile per gli investigatori l’attività di monitoraggio: da uno stralcio delle intercettazioni, ad esempio, un indagato, mentre si trovava con la sua famiglia presso un benzinaio della zona, comunicava all’acquirente la sua posizione “vieni alla benzina, sto facendo nafta, vieni ora ciao”. Da lì a breve, come mostrato dalle immagini avveniva lo scambio. E ancora: la piazza di spaccio, dalle indagini, sembrerebbe lasciare spazio alla dinamicità nella consegna della droga degli indagati, rendendo molto più ardua la loro individuazione.
«Ci troviamo di fronte a fenomeni che si sono evoluti nel tempo. In passato eravamo abituati a considerare la piazza di spaccio in senso statico: c’era un luogo preciso dove erano presenti gli spacciatori, a cui gli acquirenti potevano rivolgersi. Oggi si passa da una piazza statica a una piazza dinamica, fino ad arrivare a un luogo addirittura solo virtuale». Lo ha detto il procuratore di Trani, Renato Nitti. Secondo Nitti «dal punto di vista investigativo questo rende il compito molto più complesso, perché non basta essere presenti sul posto per capire quando e tra chi avverrà la cessione. E’ inevitabile ricorrere non solo alle intercettazioni telefoniche ma anche a quelle telematiche, perché gli scambi avvengono spesso su piattaforme come WhatsApp». «Servono queste operazioni per andare a colpire il livello più basso dello spaccio, quello a cui si agganciano comportamenti che sono problematici per i cittadini – ha aggiunto -. Da quattro anni la procura di Trani ha avviato una mappatura delle piazze di spaccio in senso lato, che aggiorniamo periodicamente. L’obiettivo non e’ colpirle tutte insieme, ma agire in modo sistematico per attenuare il fenomeno. Non ci aspettiamo risultati immediati, ma i dati preliminari ci dicono che il metodo funziona».
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