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la conferenza stampa

Gualtieri lancia “Cosenza Identity”: il marketing del riscatto rossoblù (senza tifosi)

Nuovo brand, internazionalizzazione, scuole calcio e sostenibilità: il piano del nuovo direttore generale

Pubblicato il: 03/10/2025 – 13:55
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Gualtieri lancia “Cosenza Identity”: il marketing del riscatto rossoblù (senza tifosi)

COSENZA Il Cosenza Calcio prova a rifarsi il look, ma lo specchio continua a riflettere vecchie crepe. Questa mattina, in una conferenza stampa più silenziosa del previsto (complice l’assenza del Club giornalisti “Antonino Catera”), è stato presentato Salvatore Gualtieri, nuovo Direttore Generale della società rossoblù. Un incarico che l’esperto dirigente sportivo definisce «prestigioso», accettato «con entusiasmo», ma che arriva in un clima che definire ostile è un eufemismo.
Il presidente Eugenio Guarascio, che appena pochi giorni fa al cinema San Nicola aveva annunciato la sua intenzione di vendere il club, oggi fa l’esatto contrario: rilancia con un progetto chiamato “Cosenza Identity”, piazza lo stimato Gualtieri al centro e parla – tramite il suo nuovo dg – di «valorizzazione del brand», «sostenibilità economica», «territorio», «giovani», «scuole calcio» e perfino di «internazionalizzazione».
Parole altisonanti, pronunciate nel bel mezzo di una frattura profonda con la tifoseria e con il Comune stesso.

Gualtieri, missione impossibile (ma con entusiasmo)

Il dg si è presentato con il piglio dell’uomo delle grandi ristrutturazioni: «Sono molto grato al presidente per la fiducia. Questo incarico è prestigioso, e so bene che un direttore generale rappresenta non solo un club, ma un intero territorio. Per me, Cosenza è una piazza importante e sono onorato di essere qui». «Il presidente – ha aggiunto – mi ha chiesto tre cose: cambiare, ripartire, ricostruire. Serve un nuovo modello di gestione per valorizzare i giovani, sviluppare brand e territorio, e farlo con attenzione alla sostenibilità economica. Sfide che mi stimolano molto: a me piacciono le cose difficili». Evidentemente, Cosenza è il posto giusto.

“Cosenza Identity”: il progetto

Il cuore della visione gualtieriana si chiama “Cosenza Identity”, un progetto ambizioso: «Sarà un contenitore per tutte le attività di marketing e comunicazione del club, diviso in cinque aree. Il cappello sarà il brand Cosenza Calcio. Incontreremo sindaci, scuole, istituzioni, parleremo dei valori del calcio, realizzeremo progetti sociali. Coinvolgeremo tifosi, Comune, Provveditorato, ecc. Vogliamo fidelizzare le nuove generazioni e intercettare migliaia di cosentini nel mondo. Vogliamo internazionalizzare il brand con scambi culturali con Comune e Università».
Tutto molto bello. Sulla carta. Ma mentre il direttore parla di internazionalizzazione, allo stadio i tifosi latitano e i rapporti con l’amministrazione comunale sono ormai disastrosi con il sindaco che ha minacciato una revisione della concessione dello stadio “San Vito Marulla”.

Guarascio vende? «Intanto si gestisce»

Il nodo cruciale, però, resta la proprietà. Pochi giorni fa, Eugenio Guarascio ha annunciato in assemblea pubblica l’intenzione di cedere il club. Oggi, però, si presenta un progetto ambizioso (proprio mentre Alfredo Citrigno, imprenditore da mesi interessato al club, mandava un messaggio – durissimo contro Guarascio – in cui chiude definitivamente la possibilità di acquisto del Cosenza Calcio).
«La vendita è un tema separato – ha detto Gualtieri -. Il presidente ha il diritto di cedere, ma nel frattempo la società deve operare. Non possiamo restare fermi. Secondo me, è encomiabile che abbia scelto di affidarsi a nuove figure per portare avanti il club. L’incontro con i tifosi? È stato molto positivo. Ho percepito stima e rispetto, sia da parte loro che del presidente. Mi dispiace leggere che la mia missione sarebbe fallita. Ma io non avevo missioni da compiere. Noi ce la metteremo tutta per riportare la gente allo stadio».
Capitolo squadra: parole di stima per il mister Buscè, elogi alla rosa (incompleta) e il solito fortino assediato. «Il presidente sta facendo gli ultimi sforzi per puntellare la squadra e fare un campionato dignitoso. Otto undicesimi della rosa erano in B lo scorso anno. Il mister, che secondo me farà strada, è riuscito a isolare il gruppo dal clima ostile intorno alla società». Sul mercato scadente: «Completare la squadra in quel contesto non era facile. Ritiro turbolento, giocatori che volevano andare via, un ambiente teso, non è semplice operare così. L’ho detto anche ai tifosi: questo clima non aiuta nessuno. Giocare in uno stadio vuoto dà vantaggio agli avversari. Una cosa è contestare la società, un’altra è l’amore per la maglia. A Cerignola ci saranno 500 tifosi, a Crotone sono stati spettacolari. Manca la ciliegina: vederli di nuovo al Marulla. Li invito a tornare».

Infrastrutture

«Ci stiamo muovendo con quello che abbiamo a disposizione. Il problema delle infrastrutture è nazionale. Il campo è in risemina e per dieci giorni non possiamo giocarci. Ci stiamo allenando anche a Fuscaldo, oltre che al Sanvitino». Tradotto: si fa quel che si può.
Anche sul fronte commerciale, Gualtieri promette rilancio: «Store e merchandising? Tutto migliorabile. Perché no, creare altri punti vendita sul territorio? Ricostruiremo anche il rapporto con gli sponsor. Oggi li incontreremo, qualcuno ha già aderito, non sarà una riunione deserta. Ma bisogna lavorare con pazienza».

Ma i soldi ci sono?

«Le risorse economiche? Ognuno deve fare il passo che può. Spendere troppo vuol dire rischiare il fallimento. Spendere il giusto vuol dire tutelare il Cosenza Calcio. Non è che uno non vuole spendere… La sostenibilità significa non fare il passo più lungo della gamba», ha spiegato Gualtieri. Sul mercato, intanto, qualcosa si muove: «Beretta? Siamo in dirittura d’arrivo».
E dopo i misteri dell’organigramma societario, pare anche sul fronte interno: «La delega al marketing sarà mia. Rita Scalise non sarà più coinvolta nella gestione del brand. Micheli? È un consulente amministrativo, figura di spicco del panorama calcistico italiano». (redazione@corrierecal.it)

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