Roberto Occhiuto primo presidente in Calabria con doppio mandato
Troppo stretto il campo largo locale guidato da Tridico con chiamata “last minute”

«Chi vince festeggia chi perde spiega», ha detto Julio Velasco. Ed oggi in Calabria il Campo largo guidato da Pasquale Tridico deve almeno comprendere i motivi di una sconfitta quasi annunciata. Festeggia Roberto Occhiuto, primo presidente della Calabria che spezza la ritualità del pendolo che ha visto i presidenti uscenti soccombere contro lo sfidante. Occhiuto secondo il secondo exit poll vince con almeno venti punti di scarto. Già presidente più giovane Occhiuto ha vinto la sua sfida elettorale più difficile. Come un provetto giocatore di poker ha centrato l’over non lasciando tempo e idee agli avversari ma soprattutto bagnando le polveri al fuoco amico che voleva rosolarlo a fiamma lento costringendolo magari alla temporanea uscita di scena per inchiesta giudiziaria. Occhiuto ha salvaguardato il suo potere personale nel momento più difficile della sua vita che ha segnato la morte di un nipote, la condanna penale del fratello, un incidente autostradale da cui è uscito illeso con il figlio e che ha ferito seriamente una sua stretta collaboratrice. Tutte vicende che non ne hanno minato la lucidità. E, infine, e non per ultimo, la prima inchiesta giudiziaria nei suoi confronti. Registriamo che per la prima volta la prosa giudiziaria non è entrata nella competizione politica per scelta degli sfidanti che non hanno voluto pigiare sui tasti di un tromba che forse ha definitivamente smesso di squillare. Risultato di testimonianza per il terzo incomodo Francesco Toscano, fondatore del movimento rossobruno Democrazia sovrana a e popolare, Francesco Toscano, che ha condotto una campagna elettorale tutta politica e di diritto di tribuna; unico neo nel non aver dichiarato di avere un comparaggio con il suo sfidante Occhiuto, lasciando a Tridico la possibilità di rivelare l’accrocco in un confronto e sminuendo la sua candidatura a rappresentanza di una lista civetta per “rubare” voti a sinistra. Su 17 presidenti della Regione Calabria dalla sua istituzione Roberto Occhiuto è l’ottavo di formazione democristiana che guida i suoi cittadini, il sesto di Forza Italia a segnare una prevalenza moderata che piace ai calabresi.
Pasquale Tridico, già presidente dell’Inps, padre del reddito di cittadinanza, ha provato a far diventare parola d’ordine diffusa alle Regionali il reddito regionale sociale ma il messaggio non ha sfondato nell’elettorato che preferisce non recarsi alle urne. Più convincente sul piano mediatico Occhiuto, già editore televisivo, più dotato nella comunicazione diretta affidata ai video di marca berlusconiana che hanno tenuto unito il suo elettorato poggiando sull’intuizione dei medici cubani e sullo slogan “Ho fatto più io in 4 anni che gli altri in 40”, suoi alleati compresi visto che hanno molto governato. Un messaggio politico ipertrofico rispetto a quello precedente che era stato “La Calabria che l’Italia non si aspetta”. Dal noi all’Io.
Tridico candidato senza convinzione anche per motivi personali che hanno visto soprattutto la moglie contraria ad un impegno lontano da Roma e Bruxelles. arrivava forte di 31000 voti guadagnati in Calabria alle ultime europee che ne avevano fatto il quarto in graduatoria dopo il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la prima in hit parade Giuseppina Princi, vicepresidente di Occhiuto che era volata in Europa. Il voto alle Europee è però molto politico e libero perché privo dell’assenza del voto di preferenza dei candidati che alle Regionali fanno sempre la differenza,
E’ sembrato a volte un candidato poco carismatico Pasquale Tridico. Quasi un marziano alla Flaiano tornato in Calabria. La narrazione del self made man di origini povere che con studio e impegno diventa classe dirigente ha tamponato nell’astensionismo di sinistra ma non ha sfondato. Arrivato impreparato al ruolo Tridico si è esposto a gaffe sulla Calabria che lo hanno esposto allo sbertucciamento dei giornali di destra e agli haters militanti, ma questo alla fine è solo colore. I danni più seri per Tridico sono arrivati anche da uno staff non adeguato alla competizione. I se da analizzare sono nelle pieghe più interne della campagna. Ha funzionato bene solo la campagna d’ascolto personale casa per casa nelle aree più interne e abbandonate. Rincorrere il bollo gratis per i ceti più poveri non è stata un’idea brillante. Gli spin doctor hanno partorito topolini invece di cavalli. Più che annunciare il futuro e oggi mancato assessore alla cultura, sarebbe stato molto meglio annunciare dopo una settimana di campagna l’intera giunta regionale in modo di dare garanzie ad un elettorato critico verso il proprio schieramento, o quantomeno quello della Sanità dove si poteva fare la differenza. Le forze di coalizione hanno aggiunto il resto. A partire da Avs che ha inutilmente candidato Mimmo Lucano. E’ ora? Il professore Tridico diventerà il capo dell’opposizione regionale al Consiglio? Ad osservare quanto accaduto nelle Marche dove Matteo Ricci, stessa condizione di Tridico, ha già annunciato che mantiene in seggio in Europa, sono pronto a scommettere dieci euro contro uno che in Calabria avverrà uguale scippo nei confronti dell’elettorato di sinistra.
Roberto Occhiuto talento della politica, masticata da quando era ragazzino, condivisa in forme diverse con il fratello Mario, il maggiore, un lustro più grande. Insieme hanno sempre tirato dritto come rette parallele proiettati alla cima del Palazzo e del potere. Figlio di un commerciante ortofrutticolo all’ingrosso di Cosenza, allevati in parrocchia al cattolicesimo praticante, due matrimoni. Roberto Occhiuto è la rappresentazione plastica del ceto medio espansivo che diventa razza padrona della politica parando assalti e restituendo colpi bassi a destra e sinistra.
Roberto Occhiuto ha studiato in Calabria economia all’Unical. Ben visto dai docenti gauche e cattocomunisti che forgiano nuova classe dirigente. Riceve la proposta di una Borsa ad Israele per avviare la carriera universitaria. Preferirà la politica partendo dal basso. Negli ultimi anni della Dc fa palestra al consiglio circoscrizionale. Da allora sarà quasi sempre eletto.
Passa al consiglio comunale di Cosenza tra la sparuta rappresentanza che si schiera con il morente pentapartito e si fa le ossa come oppositore di Giacomo Mancini eletto sindaco a furor di popolo nel 1993. Roberto fa opposizione dura. Occupa con il consigliere comunale comunista Sergio Aquino la stanza del sindaco Giacomo Mancini, sospeso per il rinvio a giudizio per mafia. Il gioco si fa duro. La politica è l’arte del possibile. Roberto va a Canossa e si riappacifica con dialettica normalizzata.
Roberto Occhiuto prosegue la sua ascesa creando consenso tra i giovani, i gruppi sociali emergenti, una nuova generazione di amministratori. Come un pendolo moderato oscillerà con tattica tra Forza Italia e partiti di ispirazione democristiana.
Viene eletto con Forza Italia al Consiglio regionale nella presidenza Chiaravalloti. Lo scontro interno è con la famiglia Gentile, stessa provenienza popolare ma di area socialista. La televisione viene schierata contro la stato maggiore forzista. Roberto è deferito ai probiviri. Pierferdinando Casini lo accoglie a braccia aperte nel Ccd con cui sarà rieletto in Consiglio regionale.
Ma Occhiuto ritorna a Forza Italia, e sei mesi dopo l’elezione di Cesa all’europarlamento ne consente il ritorno in Parlamento. Nel 2018 non avrà problemi a farsi confermare nella lista bloccata berlusconiana.
Sarà una trionfale ascesa fino a diventare capogruppo di Forza Italia alla Camera. La compagna sottosegretaria e il fratello senatore rafforzeranno il suo potere personale. Ora rieletto presidente della Calabria. Se non inciamperà nella Giustizia Roberto Occhiuto è già nella storia della Calabria. In caso di destino avverso la candidatura di terzo mandato non sarebbe possibile ci vorrebbe un exit strategy differente. Si vedrà nei prossimi mesi. A lui l’onere e l’onore di fare la Storia anche in nome del bene comune calabrese. (redazione@corrierecal.it)
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