«Condizioni inaccettabili» in carcere, nominato un perito per il boss Peppone Accorinti
È ritenuto al vertice del locale di Zungri ed è detenuto al 41bis. I legali difensori hanno chiesto di accertare le sue condizioni detentive

VIBO VALENTIA «Inusuali e non accettabili». Così gli avvocati Fortuna, Cianferoni e Campagnolo, legali difensori di Giuseppe Antonio Accorinti alias Peppone, descrivono le condizioni detentive dell’uomo, ritenuto al vertice del locale di Zungri e detenuto al 41bis in seguito alla condanna a 30 anni nel primo grado di Rinascita Scott. Il magistrato di sorveglianza di Nuoro, su reclamo degli avvocati, ha nominato un perito per accertarne la situazione detentiva nell’istituto e nella saletta dalla quale segue le udienze. Accorinti è, infatti, imputato anche nel processo Maestrale, che si sta svolgendo a Vibo Valentia. «Un primo passo avanti verso un obbiettivo minimo di civiltà giuridica» ha commentato l’avvocato Luca Cianferoni, che prosegue con i colleghi negli accertamenti e iniziative «a tutela della dignità del cliente detenuto in condizioni davvero inusuali e non accettabili». Ritenuto esponente apicale del locale di Zungri, Accorinti è considerato dalla Dda tra i membri di spicco della ‘ndrangheta vibonese e accusato, oltre che di associazione mafiosa, anche di narcotraffico ed estorsione. (redazione@corrierecal.it)
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