Gioco d’azzardo online, Calabria maglia nera: raccolta record nei centri minori – GRAFICI
Il rapporto Federconsumatori–Cgil–Fondazione Isscon denuncia: l’azzardo online cresce nei territori più fragili, spesso collegato a flussi opachi e riciclaggio

CATANZARO Dopo la terza edizione del “Libro nero dell’azzardo” è stata presentata da Federconsumatori, dalla Fondazione Isscon e dalla Cgil la seconda edizione del rapporto nazionale sul gioco online, riguardante i piccoli Comuni: “Non così piccoli. La diffusione dell’azzardo online nei piccoli comuni italiani”. Ciò è stata possibile grazie all’intermediazione di parlamentari che tramite interrogazione hanno consentito di superare le censure poste dall’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane che, nonostante la nostra richiesta di accesso agli atti, ha fornito dati insufficienti che avrebbero reso impossibile fotografare la condizione del gioco online nel Paese. Sono ormai alcuni anni che l’accesso ai dati è divenuto off limite. Il rapporto ha esaminato i dati dell’azzardo online per l’anno 2024, comparandoli con i dati di anni precedenti, di 3.142 comuni con popolazione tra 2.000 e 9.999 abitanti. Si tratta di circa il 40% dei comuni italiani dove risiede un quarto della popolazione complessiva. In questi comuni, il gioco da remoto ha nettamente superato quello fisico, rappresentando il 61,4% della raccolta complessiva. Un fenomeno che non può essere fatto risalire soltanto alla modesta rete di vendita dell’azzardo fisico, presente nei piccoli comuni. Prova ne sia il fatto che l’online, nelle piccole realtà del Sud e delle Isole ha ormai superato la soglia del 70%. In sintonia coi dati generali si conferma l’esistenza di macroscopici problemi di legalità interni all’azzardo legale.

Nell’arco di pochi anni, prima è stata vietata per via legislativa la diffusione dei dati delle Slot in tutti i comuni italiani, divieto poi esteso autonomamente da Adm a tutto l’azzardo fisico (Gratta & Vinci, Lotto, scommesse sportive ecc.) nei comuni italiani. Ora si va oltre, estendendo il divieto anche all’azzardo online, negando la diffusione di qualsiasi dato dell’azzardo per 6.700 dei 7.896 comuni italiani. Sono stati così resi indisponibili i dati di tutto l’azzardo nell’85% dei comuni italiani e delle slot (Awp e Vlt) nel restante 15%. Si teme che Adm, in poco tempo, neghi l’accesso alla totalità dei dati comunali. Nel rapporto presentato da Federconsumatori, Cgil e Fondazione Isscon, sono stati approfonditi i numeri di 116 Comuni in “crisi acuta da azzardo” dove l’azzardo online è più che doppio della media nazionale pari a 2.162,35 euro di raccolta pro capite; sono per l’82% nel Sud e Isole (con l’Abruzzo, seguendo la classificazione Istat) e per il 18% al Centro-Nord. L’azzardo online, ricordiamo, con poche eccezioni e a differenza del gioco fisico, identifica la residenza della persona che sta giocando. L’alternarsi di primati di gioco fra Comuni, evidenzia quanto nella geografia del gioco s’intreccino sospette attività illecite che ne influenzano e controllano il fenomeno.

La classifica dei piccoli comuni
La classifica del 2024 dei piccoli Comuni consegna il record di raccolta pro capite alla Campania, con 3.045 euro giocati nel solo online; appaiate poco al di sotto la Calabria, con 2.910 euro e la Sicilia, con 2.895. La classifica dei Comuni si apre con Lacco Ameno (Na), nell’Isola d’Ischia, dove ogni cittadino nel 2024 ha giocato online 12.492 euro, oltre 1.000 euro al mese. A poca distanza segue il Comune di Capri (Na) con 10.393 euro pro capite. Seguono Mairano (Bs) con 10.374 euro, Nociglia (Le) con 10.165 euro, Gravedona e Uniti (Co) con 9.275 euro per ogni cittadino nella fascia 18-74 anni. Seguono i comuni calabresi come Stefanaconi (Vv), Curinga (Cz) e Gerace (Rc).

Il rapporto registra una modesta reazione della politica all’ipotesi di eliminare ogni ruolo del territorio nel contenimento dell’azzardo in cambio di maggiori risorse per l’attività ordinaria di Comuni e Regioni. Altresì, il sostanziale superamento del divieto di pubblicità dell’azzardo attraverso una subdola, martellante e costosa campagna sul cosiddetto “gioco responsabile”. La seconda edizione sul gioco online dedicato ai piccoli comuni italiani, integra lo spaccato di analisi nel Paese offerto dal Terzo Libro Nero dell’azzardo, pubblicato a luglio 2025. In continuità con la prima edizione, il report si focalizza sull’azzardo da remoto nei 3.142 comuni italiani con popolazione residente compresa fra i 2.000 e i 9.999 residenti (età 18-74 anni). Il “motore” nazionale dell’azzardo da remoto è rappresentato dai flussi giocati nel sud Italia e, ovviamente, in generale, i valori assoluti di raccolta più elevati vengono registrati nei contesti metropolitani di maggiori dimensioni. Risulta evidente la generale correlazione fra la distribuzione dei volumi lordi giocati e la distribuzione della popolazione residente.

A questo scenario generale si somma l’evidenza statistica che individuava una serie di realtà provinciali nelle quali si registra un valore più che proporzionale del volume lordo giocato extra capoluogo provinciale. E’ così anche in Calabria. Per questo, l’aspetto importante da analizzare è rappresentato dall’origine dei flussi economici che vengono “investiti” in azzardo e con quale finalità. Il decentramento della produzione dei volumi di gioco online verso realtà demograficamente ridotte rappresenta, infatti, una delle modalità attraverso le quali la malavita organizzata individua aree più nascoste per il riciclaggio del denaro e per le proprie attività. I numeri del gioco online nell’anno 2024 La raccolta nazionale dell’azzardo complessivo (fisico e da remoto) nel 2024 è quantificabile in 157,4 miliardi di euro (un volume economico equiparabile al 7,2% del Pil), con una crescita del +6,6% (+9,7 mld di euro) rispetto al dato di consuntivo 2023 (147,7 mld di euro). Le perdite sfiorano i 23 mld di euro. La mancata pubblicazione di statistiche ufficiali, le tempistiche sempre più dilatate per la fornitura di dati consolidati e la diffusione di informazioni sempre di peggiore qualità, da parte di Adm, generano situazioni paradossali con una molteplicità di valori “provvisori” significativamente differenti che si discostano l’uno dall’altro anche per più di 2 miliardi di euro. Il volume raccolto dal canale fisico nel 2024 è stimabile in 65,3 mld di euro. Si tratta di un valore di fatto invariato con una lievissima contrazione rispetto al dato relativo all’annualità precedente e ancora al di sotto dai valori pre-pandemia (oltre 74 mld di euro raccolti nel 2019). Il volume del gioco online è pari a 92,1 mld di euro (+10 mld di euro, +12,2% rispetto al 2023). (+10 mld di euro, +12,2% rispetto al 2023), in particolare giochi di abilità (giochi di carte, casinò online), scommesse sportive e Betting Exchange.


La presidente di Federconsumatori Calabria Aps Mimma Iannello
«Il quadro che offre il rapporto nazionale presentato ieri (09.10.2025) dalla nostra Associazione assieme alla Cgil e alla Fondazione Isscon, è sconfortante. Ciò che emerge è la mancanza di volontà porre un argine al fenomeno. Non si spiegano altrimenti una serie di misure nazionali che acuiscono il fenomeno e lo rendono opaco alla lettura sociale. Ne è prova la limitazione di accesso ai dati, lo smantellamento dell’Osservatorio Nazionale, la frantumazione della legislazione, il dilagare della pubblicità mascherata in forme subliminali di gioco responsabile. C’è inoltre una dipendenza dello Stato al gioco d’azzardo, al suo gettito erariale, ai grandi player del settore che muovono attorno e che superano i confini nazionali. Federconsumatori ad ogni livello, segue da anni il fenomeno ed è impegnata a contrastarlo per gli effetti che produce sulla vita di tante famiglie: giovani, donne, uomini, anziani. L’azzardo, per i volumi di gioco e per le perdite che produce, rappresenta una tassa sulla povertà, in quanto destinata a gravare sulle categorie sociali più deboli e vulnerabili in termini di risvolti di salute, di isolamento e d’indebitamento. In Calabria i dati sono ancora una volta allarmanti. I primati si susseguono e si rincorrono fra loro di anno in anno: siamo rispettivamente secondi e terzi per volume di raccolta di gioco online pro capite nei piccoli e nella totalità dei Comuni. In alcuni comuni si registrano impennate di incremento di gioco online, nel 2024 sul 2022, oltre il 100% come Montepaone +148,7%, Curinga +139,3% e Stefanaconi +117%. Spicca su tutti il livello di giocate pro capite nei piccoli Comuni come Stefanaconi con ben 9.222,65 euro, Curinga 8.469,40 euro, Gerace 6.995,93 euro, Tropea 5.932,67 euro, Ricadi 5.816,13 euro, San Luca 5,667,79 euro, Botricello 5.446,74 euro, Tortora 5.268,47 euro. Nei Comuni oltre i 10.000 abitanti emergono i dati di raccolta di gioco online pro capite di Scalea (4.867,95 euro), Melito Porto Salvo (4.540,58 euro), San Giovanni in Fiore (4.516,67 euro), Gioia Tauro (4.300,13 euro), Reggio Calabria (3.810,27 euro), Cassano allo Jonio (3.776,80 euro) ed a seguire Siderno, Catanzaro e Siderno.

Nella raccolta dell’azzardo da remoto nei Comuni con popolazione residente compresa fra 2.000 e 9.999 abitanti con giocata media pro capite (classe di età 18-74 anni) superiore al doppio della media nazionale fra i primi 10 comuni del ranking 2024 e primi 3 comuni del ranking 2023 si distinguono i Comuni di Stefanaconi e di Curinga. Insomma, primati su primati, una massa imponente di risorse bruciate con perdite che gettano sul lastrico intere famiglie costrette all’usura e all’indebitamento. Le risposte che vengono però dai decisori politici sembrano andare più verso la deregulation e lo spacchettamento delle norme sul gioco anziché verso una riforma efficace del gioco fisico e online. Sembra altrettanto insufficiente la risposta ad indagare il fenomeno dal punto di vista sociale e della legalità che detiene il controllo di pezzi imponenti della filiera fisica e online e sposta e ricicla masse imponenti di risorse provenienti da altre economie criminali. Mettere il bavaglio ai dati è la via che alimenta opacità e copre il business del gioco lasciando spazio solo agli aspetti commerciali rispetto ad un fenomeno che ha invece, letture e conseguenze sociali e di legalità. Federconsumatori, Cgil e Fondazione Issconhanno avanzato una serie di proposte per introdurre elementi sostanziali di riforma nel settore in grado di porre al centro la tutela della salute, la coesione sociale, la garanzia della legalità, la riduzione e la regolamentazione dell’offerta. Considerato l’orientamento governativo e molti vuoti regionali, serve fare appello alle reti sociali tutte che operano nel settore per il contrasto al gioco d’azzardo, per far invertire la rotta delle norme libertarie sul gioco e sulla censura sui dati.
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato