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botta e risposta

«Nessun insulto», l’affondo di Landini a Meloni e la solidarietà bipartisan

Le parole pronunciate martedì sera dal segretario della Cgil, ospite a ‘Di Martedì’

Pubblicato il: 16/10/2025 – 20:07
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«Nessun insulto», l’affondo di Landini a Meloni e la solidarietà bipartisan

ROMA «Nessun insulto sessista e nessun rancore. Martedì sera, ospite di Giovanni Floris a ‘Di Martedì’, in un’intervista di dieci minuti, che chiunque può facilmente rivedere, rispondendo a una domanda sull’accordo di tregua in Medio Oriente, ho immediatamente chiarito, per evitare qualsiasi fraintendimento o strumentalizzazione del termine utilizzato, cosa intendevo dire: che Meloni è stata sulla scia di Trump, è stata alla corte di Trump, ha fatto il portaborse di Trump. Ho espresso, evidentemente, un giudizio politico sul mancato ruolo del nostro governo e della sua presidente del Consiglio». Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

La risposta di Meloni

«Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, evidentemente obnubilato da un rancore montante (che comprendo), mi definisce in televisione una “cortigiana”. Penso che tutti conoscano il significato più comune attribuito a questa parola, ma, a beneficio di chi non lo sapesse, ne pubblico la prima definizione che si trova facendo una rapida ricerca su Internet. Ed ecco a voi un’altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le dà della prostituta”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni riferendosi alle parole del leader del sindacato di qualche giorno fa. La premier pubblica anche la definizione di un dizionario: “Donna dai facili costumi, etera; eufem». Il riferimento di Meloni è a un passaggio dell’ultima puntata di ‘di Martedì’ su La7, di cui Landini è stato ospite. Il programma, a proposito di Gaza e delle manifestazioni, fa rivedere alcune delle parole della premier pronunciate sul sindacato, e in particolare il passaggio pronunciato dal palco del comizio del centrodestra prima delle regionali in Toscana, sul fatto che lo sciopero generale, «in Palestina non cambia niente e in compenso in Italia gli italiani hanno un sacco di problemi e particolarmente ce l’hanno i lavoratori che il sindacato dovrebbe difendere». Landini in trasmissione replica che «i lavoratori in Italia sono scesi in piazza per difendere l’onore dell’Italia in nome della fratellanza, della democrazia, cosa che non ha fatto la Meloni che si è limitata a fare la cortigiana di Trump e non ha mosso un dito, per fortuna c’erano i cittadini italiani che sono scesi in piazza e hanno difeso la dignità e l’onore di questo paese». Lo stesso conduttore, Giovanni Floris, interviene dicendo che «cortigiana verrà ripreso perché è un termine in qualche modo sessista. Intende dire stare sulla scia di Trump senza incidere?». «Beh certo – precisa quindi Landini – stare alla corte di Trump, essere la portaborse di Trump».

Dal Pd a FdI, solidarietà bipartisan

«Solidarietà a Giorgia Meloni per le parole offensive pronunciate da Maurizio Landini. Il linguaggio offensivo e sessista non è solo una questione di civiltà, ma un ostacolo concreto alla piena agibilità democratica delle donne nella società italiana. Oltre gli schieramenti e le differenze politiche, c’è una battaglia che deve vederci unite e protagoniste: abbattere questa odiosa barriera culturale. Mi auguro che Maurizio Landini si scusi», afferma in una nota la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. «Penso – e lo dico al segretario della Cgil – che a chiedere scusa si mostri forza e non debolezza, civiltà e non acredine. Gli insulti non vanno mai bene, da qualsiasi parte arrivino. Clima troppo saturo, un passo indietro quando si esagera sarebbe la cosa giusta da fare», scrive sui social il senatore del Pd Filippo Sensi. «Landini si vergogni come uomo e come segretario di uno dei più importanti sindacati italiani. Il rappresentante della Cgil non solo ha perso ogni parvenza di credibilità ma si conferma discriminatorio verso una donna, cattivo maestro verso chi rappresenta, inutile per i lavoratori, arrogante contro gli italiani trascinando con sé l’intero sindacato se esso, tramite i suoi organi, non prenderà le distanze. Ora siamo in attesa di sentire cosa hanno da dire i leader dell’opposizione Schlein e Conte, se si accoderanno ancora una volta al delirio di Landini pur di essere nelle condizioni di tenere uno striscione in mano o se avranno la decenza di stigmatizzare quelle parole infami». Così il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli

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