Vent’anni fa l’omicidio Fortugno, Locri si ferma per ricordarlo. «Punto di non ritorno» – VIDEO
Nel 2005 l’assassinio a Palazzo Nieddu, oggi il ricordo alla presenza anche del ministro Schillaci. La vedova Laganà: «Un delitto politico mafioso, un dovere ricordarlo ai giovani»

LOCRI Vent’anni fa a Locri, nell’androne di Palazzo Nieddu, nel mentre si celebrava il rito democratico delle primarie dell’Ulivo, Franco Fortugno, in quel momento vicepresidente del Consiglio regionale fu ucciso in un agguato. Un delitto politico mafioso verrà definito l’agguato a Fortugno, che nella sua attività anche politica si era scagliato contro la malagestione soprattutto della sanità, in particolare della sanità nella Locride, e le infiltrazioni della ‘ndrangheta in uno dei settori cruciali della vita politica e amministrativa della regione. Stamane a Locri il ricordo di quell’evento tragico e traumatico, che scosse la comunità dell’intera Calabria e proiettò una luce sinistra sull’intera regione.

La storia giudiziaria ha fatto il suo corso ma oggi, davanti a quell’androne ed a quel Palazzo, la vedova Fortugno, Maria Grazia Laganà, dice: «Mi ritengo in qualche modo soddisfatta per come è andato il processo, sono stati riconosciuti degli esecutori e degli organizzatori, ma sicuramente un omicidio di questa portata non era solo una questione locale».

La reazione e il movimento dei giovani
Dopo l’omicidio Fortugno, da Locri partì un movimento giovanile di reazione e resistenza. E ai giovani oggi è rivolto il messaggio più forte: «Bisogna sempre ricordarlo perché quel movimento era formato da giovani, ora affermati professionisti tutti quarantenni o quasi, quindi quello che bisogna fare è rinnovare e far conoscere alle nuove generazioni, ai nuovi ragazzi, quello che è successo vent’anni fa nella nostra zona, un momento di grande violenza in una giornata e in un momento, invece, di grande democrazia». Una giornata come questa, dunque, serve a rinnovare la memoria. «Questo è quello che ho sempre sostenuto – ha spiegato ancora Maria Grazia Laganà – ed è per questo che ogni anno mi impegno per organizzare, per tutti, perché per noi familiari è un ricordo quotidiano, per non far cadere nell’oblio la memoria e quindi ricordare questa giornata che diventa sempre un grande momento di partecipazione dei cittadini e della gente, di chi ha conosciuto Franco e di chi gli ha voluto veramente bene». Poi l’amara considerazione: «Io ho sempre parlato di omicidio commissionato da un “livello superiore”, ma non sono io a dirlo, è stato all’allora Procuratore della Dna che ha detto che è stato un delitto politico mafioso, io mi affido alle parole di chi, dal punto di vista di giustizia e di indagini, ne sa più di me».

Schillaci: «Il messaggio di Franco Fortugno sia ancora più attuale che mai»
A Locri per partecipare alla cerimonia anche il ministro della Salute Orazio Schillaci che ha ricordato così Fortugno: «Sono passati 20 anni, ma credo che il messaggio di Franco Fortugno sia ancora più attuale che mai, un messaggio soprattutto per i giovani verso la legalità, e mi lasci dire anche verso il mondo della sanità. Fortugno era un medico, la sanità è importante, è un diritto fondamentale della nostra Costituzione, quindi credo che avere trasparenza e la massima legalità nella sanità sia veramente fondamentale, soprattutto per i più fragili, i più deboli, le persone che hanno più bisogno dal punto di vista economico, quindi credo che sia una figura da ricordare, un messaggio forte da mandare soprattutto ai più giovani».

Il sindaco Fontana: «La politica sia servizio, non sacrificio estremo»
A margine dell’iniziativa, ha parlato anche il sindaco di Locri, Giuseppe Fontana: «Un momento importante per la città per una commemorazione che ritengo moralmente necessaria, doverosa. Ricordiamo un uomo pacato, mite, altruista, e la città di Locri continuerà a farlo per tanto tempo perché vogliamo tramandare alle nuove generazioni un messaggio di coscienza forte e radicata nei valori di legalità, di impegno civico e di coraggio». Il sindaco Fontana ha detto di voler costruire «un futuro migliore, vogliamo che la politica sia servizio e non, come è stato, purtroppo, per Franco Fortugno, sacrificio estremo. E vogliamo invitare anche la cittadinanza, tutta la popolazione, a una riflessione, questo è il senso di questa commemorazione di oggi e di quello che sarà nel futuro». Per il primo cittadino di Locri «l’omicidio Fortugno rappresenta uno spartiacque etico, un punto di non ritorno. Da quel momento in poi, il modo di approcciarsi e il modo di reagire alla ‘ndrangheta è stato completamente diverso. Locri non è più quella del 2005. E questo, purtroppo, è dovuto anche a quell’omicidio che ha scosso veramente centinaia e migliaia di coscienze». (Gi.Cu.)
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