Vibo, gli studenti del Convitto Filangieri visitano il Comando provinciale dei Carabinieri
Un momento di dialogo tra l’Arma e il mondo della scuola. Dai ragazzi anche un omaggio alla memoria dei tre militari caduti a Castel d’Azzano

VIBO VALENTIA Una mattinata all’insegna della legalità per gli alunni del Convitto Nazionale Gaetano Filangieri di Vibo Valentia che, accompagnati dal rettore Alberto Capria, hanno visitato il Comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia, accolti dal colonnello Antonio Parillo. Un importante momento di dialogo tra il mondo della scuola e l’Arma dei Carabinieri e un omaggio alla memoria da parte del Convitto ai tre carabinieri caduti a Castel d’Azzano, vittime del dovere in un tragico episodio che ha profondamente colpito tutta la famiglia dell’Arma.



Le parole del rettore Capria
Nel suo intervento introduttivo, il rettore Capria ha ricordato il sacrificio dei militari caduti, affermando: «La perdita di questi uomini, ai quali dobbiamo dire grazie con questo omaggio floreale, ci fa comprendere che il servizio al prossimo non è uno slogan, ma una scelta che implica il più profondo rispetto da parte di tutti, grandi e piccoli. Voi e i vostri uomini siete chiamati ogni giorno a tutelare la legalità, la sicurezza dei cittadini e lo Stato, anche al rischio della vostra vita». Il rettore ha poi espresso riconoscenza per l’accoglienza ricevuta, sottolineando l’importanza dell’educazione alla legalità come parte integrante della formazione dei giovani all’interno del Convitto.


Gli alunni accolti dal colonnello Parillo
Il Comandante provinciale, dopo aver ringraziato gli studenti per la visita e per i messaggi di vicinanza, ha dialogato con loro rispondendo a numerose domande spontanee. Parlando del significato della divisa e dei valori che animano l’Arma, ha spiegato: «Le regole servono per far sì che possiate essere liberi di studiare, giocare e stare con le vostre famiglie, senza preoccuparvi di altro». Ha, poi, raccontato un episodio personale della sua carriera in Sicilia, risalente ai primi anni di servizio, che ha definito «il più bel mancato arresto della mia vita», per far comprendere ai ragazzi come anche nell’applicazione della legge vi debba essere sempre spazio per i sentimenti di umanità. Rispondendo alle curiosità dei bambini sul percorso formativo, ha aggiunto: «Sono ufficiale dei Carabinieri dal 1° settembre 2001, ma il mio percorso è iniziato quando avevo 15 anni, scegliendo la scuola militare. Essere carabiniere significa prima di tutto essere utile agli altri». Tante le domande rivolte dai giovani al Comandante provinciale e ai carabinieri presenti, che hanno risposto con piena disponibilità ed entusiasmo. L’incontro si è concluso con una foto ricordo, lo scambio di doni simbolici e l’impegno reciproco a proseguire il dialogo con ulteriori iniziative di educazione civica e alla legalità. L’iniziativa rientra nel più ampio programma di incontri promossi dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia, volto a sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto delle regole, alla giustizia e alla civile convivenza.
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