La Metro di Catanzaro all’orizzonte. In due mesi e mezzo l’opera racconta due storie diverse
Il 31 luglio il cantiere fece da sfondo all’annuncio delle dimissioni da parte di Occhiuto. Ora il governatore dice: «Tra qualche settimana la inauguriamo»

CATANZARO Due mesi e mezzo fa quel cantiere fece da sfondo al clamoroso annuncio che ha terremotato la politica calabrese infilandola di forza in una campagna elettorale in piena estate, adesso quel cantiere è una sorta di lancio della nuova stagione alla Regione. Il tutto sui canali social del presidente della Regione Roberto Occhiuto, che il 31 luglio scorso annunciò la sua decisione di dimettersi e di ricandidarsi parlando dal cantiere della Metropolitana di Catanzaro, una delle opere a suo dire a rischio per l’immobilismo che in quelle settimane il governatore aveva intravisto insinuarsi nei corridoi della Cittadella. Ora, traguardate e stravinte le elezioni regionali, quel cantiere offre un’altra luce raccontando un’altra storia: «Guardate con che velocità stanno procedendo i lavori per la nuova metropolitana di Catanzaro», dice infatti Occhiuto in una storia su Instagram di due giorni fa, con l’inquadratura di una pensilina che prima dell’estate non c’era è oggi invece c’è. E poi un altro annuncio da parte di Occhiuto, ben diverso, molto ben diverso, da quello del 31 luglio: «Tra qualche settimana inaugureremo questa importante opera che riconnetterà il tessuto urbano di Catanzaro e farà di Catanzaro finalmente ina città interconnessa. E’ bello vedere che il lavoro che facciamo poi diventa opera concreta».
La “parabola” della Metro
L’avanzamento del progetto della Metro di Catanzaro – progetto concepito quasi 20 anni fa e finanziato con fondi comunitari, e solo adesso, con lo sprint impresso negli ultimi anni, in via di concretizzazione dopo mille tribolazioni – è per diversi analisti politici quasi il simbolo del passaggio politico e amministrativo che si è consumato il 5 e il 6 ottobre. E la “parabola” della Metro di Catanzaro è quasi paradigmatica: un sogno, poi una incognita, ora una (quasi) realtà, emersa plasticamente con il primo collaudo lo scorso 30 aprile. E ora il senso di una grande opera che sta per essere realizzata, quasi una rarità nella Calabria delle tante ed eterne “incompiute”. Anche la Metropolitana di Catanzaro ha rischiato di esserlo, a causa dei ritardi e delle vicissitudini che hanno costellato un progetto partito ormai quasi 18 anni fa, nel 2007, con la Regione allora guidata dal centrosinistra di Agazio Loiero ma poi più volte rimodulato e ostacolato da tante congiunture negative, come l’emergenza Covid 19, stop and go che hanno sempre costretto a procrastinare la data della conclusione dei lavori. Il progetto alla fine è stato letteralmente ripreso per i capelli e fortemente rilanciato dall’amministrazione Occhiuto anche con un rigoroso lavoro di monitoraggio. E oggi c’è anche una deadline, indicata dal Dipartimento regionale Infrastrutture in occasione del primo collaudo: chiusura dei cantieri ed entrata in esercizio della Metro catanzarese entro la fine dell’anno. (a. c.)
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