Bergamini, in aula a Catanzaro la prima udienza d’appello: respinte le eccezioni della difesa – VIDEO
Battaglia tra legali sulla validità scientifica della glicoforina. Il 27 gennaio 2026 la prossima udienza

CATANZARO È durata circa cinque ore, ma ha già offerto spunti di rilievo la prima udienza del processo d’appello per la morte di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza trovato senza vita a Roseto Capo Spulico il 18 novembre 1989. Dopo la condanna a 16 anni inflitta in primo grado a Isabella Internò, ex fidanzata dell’atleta, la Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro – presieduta da Piero Santese, con Domenico Commodaro a latere – ha aperto il nuovo capitolo giudiziario di una vicenda che da quasi 36 anni continua a fare parlare. In aula, oggi, accanto all’imputata, c’erano il marito Luciano Conte, la sorella Catia e l’ex consulente della difesa Gianluca Tiesi. A rappresentarla, gli avvocati Angelo Pugliese e Cataldo Intrieri. In rappresentanza della parte civile, Fabio Anselmo, Alessandra Pisa e Silvia Galeone, con la famiglia Bergamini al completo: Donata, sorella di Denis, e i figli Alice, Denis e Andrea Dalle Vacche. Tra il pubblico, anche la nota scrittrice Selvaggia Lucarelli, che segue da tempo il caso e ha annunciato l’uscita di un podcast dedicato, con un’intervista alla stessa Internò di cui sostiene l’innocenza.
Le eccezioni della difesa
Quella di oggi è stata un’udienza prevalentemente tecnica. L’avvocato Pugliese ha esordito sollevando numerose eccezioni di nullità, contestando innanzitutto la presenza del pm Luca Primicerio come rappresentante dell’accusa, ritenendo che non avesse titolo a partecipare all’appello. Lo stesso legale ha poi messo in dubbio la regolarità formale del ricorso per Cassazione presentato dalla Procura di Castrovillari, sostenendo che le firme apposte fossero difformi rispetto ai documenti del primo grado. L’avvocato Anselmo, per la parte civile, ha chiesto il rigetto di tutte le eccezioni, sottolineando come le eventuali irregolarità formali non inficiassero la validità degli atti. Dello stesso avviso il pm Primicerio, che ha depositato documenti a sostegno della legittimità delle firme e dell’operato della Procura. Dopo circa un’ora di camera di consiglio, la Corte ha rigettato in blocco le eccezioni della difesa.
Le richieste e le accuse di Pugliese
Ripreso il dibattimento, l’avvocato Pugliese ha parlato di “violazione dell’articolo 414 del codice penale”, sostenendo che il decreto di riapertura delle indagini si basasse su un atto “nullo e inutilizzabile”. Ha poi criticato la consulenza medico-legale del professor Barbaro, definendola una “profferita consulenza” e non un semplice parere. Uno dei passaggi più delicati del suo intervento ha riguardato la composizione della Corte d’Assise di Cosenza nel primo grado: “In quarant’anni di professione non mi era mai capitato di scoprire, solo dopo, che due componenti della giuria erano padre e figlia”, ha detto, chiedendo l’annullamento della sentenza per incompatibilità. Pugliese ha poi chiesto di ascoltare – e in alcuni casi riascoltare – diversi testimoni, tra cui Maria Zerbini (madre di Denis), l’avvocato Gallerani, il pregiudicato Pietro Pugliese, e alcuni ex compagni di squadra del calciatore, come Maurizio Lucchetti e la moglie Tiziana Rota, ritenuti “non credibili” sulla base di un’intercettazione del 2018. Tra le ipotesi rilanciate dalla difesa, anche quella di un possibile intreccio con la criminalità organizzata e presunti interessi legati al calcioscommesse negli anni Ottanta.
L’intervento di Intrieri
Nel suo intervento, l’altro legale di Internò, Cataldo Intrieri, ha definito il processo “un caso quasi unico”, in cui “si cerca di dimostrare un omicidio oltre ogni ragionevole dubbio”. Intrieri ha contestato l’utilizzo del test della glicoforina – citando il professore Franceschetti – che nel primo grado aveva contribuito a sostenere la tesi dell’asfissia prima dell’impatto con il camion. Secondo il legale, si tratta di una tecnica “sperimentale e con poche evidenze scientifiche”. Ha proposto di sentire un esperto internazionale indipendente, sottolineando che “in Italia ci sono troppi conflitti di interesse in campo medico-legale”.
La replica dell’accusa
Il pm Primicerio ha replicato in modo sintetico ma puntuale: “Le richieste della difesa sono fuori termine”. Sulla presunta incompatibilità dei giudici del primo grado ha chiarito che “la giurisprudenza parla di ricusazione, non di nullità”, aggiungendo che la difesa era a conoscenza dei nomi della Corte già nel 2022. Riguardo alle prove medico-legali, il pm ha ribadito che “i periti hanno utilizzato diversi marcatori, non solo la glicoforina. Esiste ampia documentazione per ritenere superflua una nuova perizia”.
La posizione della parte civile
L’avvocato Anselmo ha aderito alle richieste del pm, mentre Alessandra Pisa ha risposto nel merito alle critiche sulla glicoforina: “Non è una prova isolata, ma parte di un quadro ampio che comprende altri tre marker di asfissia. Franceschetti non ha mai definito il metodo privo di fondamento”. Con tono fermo, la legale ha aggiunto: “Si dimentica che l’immunoistochimica sul polmone ha permesso di riscontrare la sofferenza respiratoria di Denis. Il dato scientifico va letto nella sua interezza”. La Corte d’Assise d’Appello ha aggiornato il processo al 27 gennaio 2026, alle ore 10, evidenziando che sarà interlocutoria per il prosieguo del processo. (f.veltri@corrierecal.it)
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