Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 21:00
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

la “missione”

Strade senza nome e persone senza volto. La Protezione civile nel “cuore nero” di Catanzaro

Il capo dipartimento della ProCiv nazionale Ciciliano oggi nelle periferie più degradate del capoluogo. Si studiano interventi incisivi anche a livello centrale

Pubblicato il: 24/10/2025 – 6:16
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Strade senza nome e persone senza volto. La Protezione civile nel “cuore nero” di Catanzaro

CATANZARO Non è, non sarà, come Caivano, ma è una “zona franca”. La periferia sud di Catanzaro è una “terra di nessuno”, dove le strade non hanno nome e le persone non hanno volto. Degrado sociale, case devastate o occupate illegalmente o con la violenza, armi e droga dietro cui si nasconde una criminalità di etnia rom particolarmente agguerrita e pericolosa, minoranza in una comunità di oltre tremila persone di etnia rom ma è una minoranza che detta legge. E ancora, una quotidiana emergenza ambientale, servizi pubblici inesistenti, dispersione scolastica. Il quadrante Pistoia-Viale Isonzo-Aranceto è il “cuore nero” del capoluogo calabrese che nessuno ha dimenticato ma che nessuno riesce a risollevare. Lo Stato nelle sue articolazioni finora non è riuscito a trasformare in quartieri normali questi “ghetti” umani e sociali. In questo contesto oggi arriva a Catanzaro il capo della Protezione civile Fabio Ciciliano, che, su richiesta del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro e del prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa, farà un sopralluogo in questa periferia degradata nell’ambito della cabina di regia allestita oltre un anno fa dalla Prefettura, che ha alzato decisamente i riflettori sulle aree più a rischio del territorio, da Scordovillo a Lamezia Terme alla zona sud del capoluogo, per l’appunto. C’è adesso un taglio “operativo” nell’affrontare queste emergenze che sicuramente rappresenta un passo in avanti, un salto di qualità che adesso richiede interventi incisivi in una sinergia istituzionale che impone una risposta corale di tutte le componenti pubbliche, dal Comune– che all’area sud ha dedicato a esempio importanti misure nell’ambito di “Metroplus” – alle forze dell’ordine passando per l’Aterp e quindi anche la Regione. E poi però anche lo Stato, che non può tollerare “enclavi” al di fuori del proprio controllo: per questo oggi – “al fine di valutare la possibilità di eventuali interventi a livello centrale per arginare le predette situazioni di degrado” come ha scritto il prefetto De Rosa – a Catanzaro arriva il capo della Protezione civile Ciciliano. (c. a.)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x