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la rete criminale

‘Ndrangheta e narcotraffico a Milano, i fornitori esteri e il denaro consegnato nella «via dei soldi» ai collettori cinesi  

Nel mese di luglio 2020 l’invio di oltre un milione e 700 mila euro. I contatti con i fornitori esteri e i conteggi del denaro per saldare le forniture di cocaina

Pubblicato il: 25/10/2025 – 18:00
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‘Ndrangheta e narcotraffico a Milano, i fornitori esteri e il denaro consegnato nella «via dei soldi» ai collettori cinesi  

Grosse quantità di denaro inviate all’estero per il tramite di corrieri cinesi come saldo delle pregresse forniture di cocaina. Episodi che vengono ricostruiti e raccontati nell’ordinanza della Dda di Milano che ha fatto luce su un traffico internazionale di droga dal Sudamerica e che ha fatto emergere «un saldo rapporto tra rappresentanti» di alcune cosche della ‘ndrangheta, ossia delle ‘ndrine “Papalia-Carciuto”, “Marando-Trimboli” e “Barbaro ‘U Castanu”,  e un clan della camorra “satellite” dei Di Lauro di Napoli. 
Fiumi di droga per un giro di affari che ha permesso, in poco più di un anno, la movimentazione di cocaina per un valore «di oltre 18 milioni di euro». E’ nelle conversazioni criptate ad emergere il modus operandi utilizzato dai membri del sodalizio che in chat discutevano di tutte le fasi della compravendita. 

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In alcune conversazioni datate 2020 i membri dell’organizzazione non discutevano solo della necessità di rifornirsi di cocaina per “inondare” le piazze milanesi, ma anche delle modalità di pagamento ai fornitori. Nel mese di luglio 2020 – ricostruiscono gli investigatori – era stata inviata all’estero una grande quantità di denaro, precisamente 1.737.000 euro, «evidentemente – si legge nell’ordinanza – costituente saldo delle pregresse forniture di cocaina». Sulla base delle chat criptate vengono ricostruite le mosse dei componenti del sodalizio. Da una parte ci sono Antonio Caruso e Giuseppe Grillo, dall’altra fornitori all’estero che si fanno chiamare attraverso pseudonimi, nelle chat criptate vengono utilizzati nomi come “Berlusconi/Andreotti” o “Silvio/Berlusconi”. 

Le consegne nella “via dei soldi”

I soldi vengono consegnati a Milano, nella via che la polizia giudiziaria segnala che viene spesso menzionata anche come “la via dei soldi”, poiché teatro delle consegne di denaro a favore dei collettori cinesi incaricati del recupero dei soldi delle forniture. Il 6 luglio 2020 vengono consegnati prima 300mila euro, il giorno dopo altri 300. Il punto d’incontro con il collettore cinese è una via a Trezzano sul Naviglio. A consegna eseguita Caruso condivide con Grillo l’immagine della banconota da 5 euro utilizzata come token. Un modus operandi consolidato, una tecnica utilizzata che per le consegne successive.
Alle consegne seguono i conteggi dei due, volti a saldare (per 654 mila euro) il fornitore all’estero noto come pseudonimo ”Silvio/Berlusconi”, mediante l’invio di altri 400 mila euro (Caruso: “Quanto dobbiamo dare ancora? 654 Ok Faccio il possibile Prima che parto li diamo” “Vedo cosa riesco a fare entro domani a mezzogiorno si a 400 ci arrivo”).
Il 28 dello stesso mese si decide di consegnare altri 250 mila euro da inviare al fornitore all’estero a pagamento della cocaina acquistata. Il giorno dopo un’ultima tranche di denaro: 167mila euro. «Prima di raggiungere Platì per il mese di vacanza», ricostruiscono gli investigatori. (m.r.)

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