Fabio Anselmo: «Il processo parli di Denis Bergamini e non di gossip»
Le parole del legale dopo la prima udienza d’appello a Catanzaro: «Il procedimento rischia di perdersi in un teatrino di attacchi personali e dietrologie, invece di concentrarsi su ciò che davvero co…

COSENZA A tre giorni dalla prima udienza d’appello a Catanzaro del processo Bergamini, Fabio Anselmo, avvocato di parte civile, torna a parlare del caso della morte dell’ex calciatore del Cosenza trovato morto a Roseto Capo Spulico il 18 novembre 1989. In un post pubblicato oggi su Facebook, Anselmo respinge le polemiche sollevate dalla difesa di Isabella Internò, condannata in primo grado a 16 anni di reclusione per omicidio in concorso con ignoti, e denuncia un clima che, a suo avviso, rischia di distogliere l’attenzione dai fatti e dalla ricerca della verità.
«Venerdì – scrive il legale nel suo post in cui appare una foto di Denis Bergamini con la scritta “I processi parlino di Denis Bergamini, non di gossip” – si è tenuta la prima udienza d’appello del processo per la morte di Denis Bergamini, che vede Isabella Internò imputata, condannata in primo grado a 6 anni di reclusione. L’udienza si è svolta a Catanzaro. Le mie sensazioni? Che si stia parlando di tutto, tranne che delle carte processuali. Si fanno questioni personali contro le parti civili, contro gli avvocati della famiglia, contro i pubblici ministeri, perfino contro i giudici popolari. Si è arrivati a chiedere l’esclusione di magistrati e ad alimentare un clima che nulla ha a che fare con la ricerca della verità. Si parla di presunte violazioni del diritto di difesa, quando in realtà i confronti tra consulenti sono stati offerti e rifiutati dalla difesa stessa, che li ha definiti superflui per poi lamentarne l’assenza. Il risultato – prosegue Anselmo – è che il processo, ancora una volta, rischia di perdersi in un teatrino di attacchi personali e dietrologie, invece di concentrarsi su ciò che davvero conta: la morte di Denis, un ragazzo che merita giustizia dopo trentacinque anni di menzogne, omissioni e depistaggi. Ci rivedremo il 27 gennaio. E come sempre, continueremo a difendere una verità che non ha bisogno di clamore, ma solo di essere finalmente riconosciuta».
Con queste parole, Anselmo sottolinea la necessità di riportare il dibattito sul merito processuale, lontano dai clamori mediatici e dagli attacchi personali, e ribadisce l’impegno della parte civile nel difendere la memoria di Bergamini e nel far emergere finalmente una verità che, secondo l’avvocato, non ha bisogno di spettacolo ma solo di riconoscimento giudiziario. Il processo riprenderà il 27 gennaio 2026. (f.v.)
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