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Da San Luca al mondo: la nuova stagione della Fondazione Corrado Alvaro

La Fondazione torna a San Luca con un progetto pluriennale dedicato a scuole, studiosi e artisti: un ponte tra memoria e contemporaneità

Pubblicato il: 30/10/2025 – 9:03
di Paola Suraci
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Da San Luca al mondo: la nuova stagione della Fondazione Corrado Alvaro

REGGIO CALABRIA C’è un luogo, nel cuore della Biblioteca “Pietro De Nava” di Reggio Calabria, che più di ogni altro custodisce la presenza viva di Corrado Alvaro: il suo studio, ricomposto com’era, con la scrivania, i libri, le carte, i ritratti e gli oggetti che lo hanno accompagnato per tutta la vita. È qui che si è svolta la conferenza stampa che segna un passaggio decisivo per la Fondazione che porta il suo nome. Non un luogo neutro, ma un luogo-matrice, un centro di risonanza emotiva e intellettuale. Perché parlare di Alvaro significa riconoscere che la sua voce, oggi, non ha smesso di parlarci.
In questa cornice densa di memoria, il commissario straordinario Luciano Gerardis, già presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, ha illustrato il lavoro svolto in questi mesi, dopo la decisione della Prefettura e della sua perfetta Clara Vaccaro di sciogliere il precedente Consiglio di amministrazione. Una gestione che non si è limitata ad assicurare continuità amministrativa, ma che ha lavorato perché la Fondazione tornasse ad avere visione, identità e direzione. «Ho accettato l’incarico per senso di responsabilità – ha detto Gerardis – e ringrazio la prefetta Vaccaro per la fiducia e l’onore che mi ha accordato. Abbiamo rivisto lo Statuto, predisposto il bilancio e ricostituito il Comitato scientifico. Era stato fissato il periodo di un anno, durante il quale svolgere i compiti previsti dal provvedimento prefettizio ma il nostro obiettivo era riuscire a restituire prima possibile la fondazione al nuovo direttivo. Abbiamo provato, soprattutto, a restituire alla Fondazione lo spirito della personalità cui è intitolata: la capacità di essere radicata nella sua terra e, allo stesso tempo, profondamente europea». Gerardis ha insistito su un punto chiave: la Fondazione resta a San Luca, nel paese dove tutto ha origine. Ma non sarà una presenza chiusa, museale, celebrativa. L’idea è farne un luogo vivo, attraversato da studenti, studiosi, viaggiatori, artisti: «Porteremo le scuole della provincia a San Luca, abbiamo chiesto all’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte di inserire il paese negli itinerari culturali. Vogliamo che quel luogo, quella piazza, torni ad essere luogo di incontro, di parola, di pensiero».

Corrado Alvaro, lo scrittore che unì l’Aspromonte all’Europa

Corrado Alvaro è stato uno degli scrittori più moderni del Novecento italiano. Moderno nella lingua, – racconta il presidente Gerardis in conferenza stampa con il sub commissario Zaccaria Sica e con la presenza di alcuni esponenti del comitato scientifico anche collegati online – nel pensiero, nel modo di guardare gli esseri umani e le loro comunità. Fin dalle prime opere, indicò una direzione che sarebbe diventata centrale per molti intellettuali successivi, tra cui Pier Paolo Pasolini: l’identità come radice antropologica dalla quale aprirsi all’altro, al diverso, all’universale umano. Alvaro viaggiò, osservò, scrisse: l’Unione Sovietica di Stalin, la Germania che si preparava al nazismo, la Turchia della trasformazione, la Francia della vita culturale europea. Dovunque andasse, vedeva tracce riconoscibili: nei contadini della steppa russa, coglieva un’eco dei contadini dell’Aspromonte. E nel raccontare l’Italia fascista e del dopoguerra, fu lucidissimo nel descrivere ferite, speranze, trasformazioni. Era calabrese ed europeo allo stesso tempo. Un uomo della restanza e dell’erranza. Questo doppio respiro – radicato e aperto – è il cuore del programma che adesso la Fondazione vuole realizzare.

Il nuovo percorso culturale: un progetto che nasce dai luoghi e si apre al mondo

Il Comitato scientifico ha elaborato un programma organico, pluriennale, con l’obiettivo di far dialogare studio, scuole, territorio, arti e comunità internazionale.
Proprio per questo, in occasione del Settantesimo anniversario della morte di Alvaro, il prossimo 2026 si terrà un convegno internazionale a lui dedicato, non solo a San Luca ma anche a Roma, Torino (al Salone del Libro), e nelle capitali europee come Berlino, Parigi, Istanbul. Sarà un modo per ricollocare lo scrittore nel suo spazio naturale: quello della cultura europea del Novecento.
Parallelamente, la Fondazione sosterrà la riedizione dell’opera omnia, la riedizione critica di Belmoro e la creazione di un Archivio Alvariano Digitale, capace di riunire materiali dispersi in Italia e all’estero. Alle scuole saranno dedicati laboratori di scrittura, passeggiate letterarie, campi scuola nei luoghi alvariani, un Festival annuale dei giovani e persino una sezione giovanile del Premio Corrado Alvaro, per dare spazio alle nuove voci utilizzando anche i podcast e i nuovi linguaggi multimediali proprio per raggiungere i più giovani.
Sul piano delle arti, nasceranno reading teatrali, un Alvaro Film Fest, mostre multimediali, laboratori teatrali all’aperto, affinché la scrittura ritorni voce, corpo, presenza. E per dare alla Fondazione una voce forte e riconoscibile, sarà avviata una strategia di comunicazione contemporanea: sito web, social, podcast, grafica, video, collaborazioni con scrittori, musicisti, registi.

«San Luca è il cuore, l’Europa è l’orizzonte»

La visione è chiara: partire dal borgo aspromontano per parlare al mondo. Così come Alvaro seppe fare. Ed è forse questo il ritorno più fedele che oggi gli si possa dare: non trasformarlo in un monumento, ma farne una presenza. Una voce che continua. Un’eredità che rimane viva perché continua a parlare al presente.

Il comitato scientifico

Il comitato scientifico della Fondazione Alvaro è composto da 18 membri, tra professori universitari, giornalisti e scrittori, che apportano le loro competenze alla valorizzazione della cultura e delle opere di Corrado Alvaro. I componenti sono: Vito Teti, Daniele Cananzi, Fulvio Librandi, Alberto Scerbo, Novella Primo, Antonio Fanelli, Lucrezia Lijoi, Giuseppe Caridi, Anna Mallamo, Ermenegilda Tripodi, Francesca Tuscano, Laura Curtale, Demetrio Paolin, Annalisa Insardà, Annarosa Macrì, Alberto Gangemi, Anna Saccà, Giovanni Profazio.

Nella foto di copertina Zaccaria Sica e Luciano Gerardis

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