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A rischio il finanziamento per l’edilizia sociale a Crotone, Ioppoli: «Greco cerca di dare la colpa ad altri»

Il consigliere comunale risponde all’assessore all’urbanistica: «Ho più volte lamentato osservazioni tecniche e procedurali senza ricevere risposta»

Pubblicato il: 31/10/2025 – 8:07
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A rischio il finanziamento per l’edilizia sociale a Crotone, Ioppoli: «Greco cerca di dare la colpa ad altri»

CROTONE Il consigliere comunale Ernesto Ioppoli risponde alle dichiarazioni dell’assessore Giovanni Greco in merito al rischio di perdere il finanziamento da 5 milioni di euro per gli alloggi di Via Israele. «Ritengo doveroso – scrive il consigliere – a questo punto, da parte mia, dopo aver visto alcune uscite dell’assessore Greco che continuano ad avere l’intento di far ricadere su altri la responsabilità di un eventuale fallimento del finanziamento legato alla costruzione di alloggi di edilizia popolare in Via Israele che nel frattempo aumentano da 24 a 30, esprimere le ragioni del dissenso che hanno poi determinato altri epiloghi che ritengo meglio evitare di citare ma che sono agli onori della cronaca di questi giorni».

Il ricorso al Tar

«Ho sollevato – continua – il problema della legittimità di questo intervento sin dal primo momento, appena ne ho avuto notizia non dalla giunta, prima che si decidesse di fare la delibera ma dagli organi di stampa, dopo che questa era stata ormai fatta e resa nota. Ho più volte lamentato una serie di osservazioni sia tecniche che procedurali e politiche nelle opportune Commissioni consiliari ma ho ricevuto risposte assolutamente non confacenti; ho atteso che si potesse discutere di questo punto all’interno del Consiglio comunale ma non è stato possibile per decisione della maggioranza che, avrei preferito ritenesse opportuno sviscerare il punto invece di rifiutarsi di trattarlo. I punti che sono stati non presi in esame sono tra l’altro presi in esame da un ricorso al TAR della Calabria e sarebbe corretto attendere un giudizio di questo autorevole Organo invece di provare a enfatizzare tesi che paiono voler fare ricadere le responsabilità su altri».

Le richieste di Ioppoli

«Ho chiesto – scrive ancora il consigliere – nelle Commissioni di prendere visione degli atti che dimostrassero quali erano state le aree alternative a Via Israele e quali fossero i motivi che le avessero fatte scartare. Ho chiesto di poter verificare i titoli di proprietà del Comune sull’area e i titoli attestanti il diritto di superfice. Ho chiesto di capire quali fossero i motivi che spingevano una Società in liquidazione a cedere gratuitamente il diritto di superfice, tra l’altro dopo più di venti anni. Ho chiesto di poter capire a quale titolo l’Ente Comunale stesse interloquendo con un privato professionista. Ho informato per le vie brevi di tutte queste mie perplessità tutti i vertici della intera amministrazione sin da questa estate senza avere alcun tipo di risposta se non quella che “gli alloggi si dovevano fare in Via Israele“».

«Non ho ricevuto risposte»

«Sono subentrate altre problematiche tecniche e politiche: Questo terreno è destinato ad area di sosta dalla Protezione Civile, cosa tra l’altro riscontrabile dal sito del Comune e perché venga variata si dovrebbe fare una variazione in Consiglio Comunale. Esiste una Petizione popolare con circa 850 firme di padri e madri di famiglia che vivono nel quartiere Tufolo/Farina e che purtroppo ben conoscono le problematiche che si vivono ad ogni uscita e rientro da casa. A tutto questo e ad altro non ho mai trovato alcuna risposta se non cose risibili come spostare l’insediamento in una via distante venti metri e destinata ad edilizia scolastica. Se bisogna dare notizie, allora è bene che queste vengano date tutte ed in modo corretto ed esaustivo; se poi si cerca di fare ricadere la colpa di una ipotetica perdita di un finanziamento di 5 milioni di euro su altri, si deve anche fare una riflessione: Ma perché si insiste in modo univoco ed incontrovertibile su questo pezzo di terra e non ne esistono altri?».

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