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Cosenza calcio, le big aspettano (per ora) ma il mercato di gennaio resta un’incognita

Il paradosso resta: una squadra competitiva (ma incompleta) in campo, uno stadio vuoto, una dirigenza non gradita e un futuro sempre più incerto

Pubblicato il: 05/11/2025 – 8:03
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Cosenza calcio, le big aspettano (per ora) ma il mercato di gennaio resta un’incognita

COSENZA Il paradosso è servito, e ha il sapore amaro della consapevolezza. Mentre Salernitana, Catania e Benevento – le tre sorelle annunciate del campionato – sembrano arrancare in attesa di qualcuno che le scuota, il Cosenza si ritrova a metà del guado, sospeso tra ambizione e rassegnazione. È come se la serie C, improvvisamente, si fosse messa a guardarlo con curiosità: “E allora, Cosenza, che vuoi fare da grande?”.
I numeri, per una volta, non mentono. Nelle ultime sei partite: 11 punti per la Salernitana, 14 per il Catania, 10 per il Benevento. E il Cosenza? Undici, pure lui, ma con una scia di rimpianti che pesa come una sconfitta.
C’è la caduta casalinga contro l’Atalanta Under 23, ci sono i pareggi con Sorrento e Altamura, partite da vincere “anche camminando”, direbbe qualcuno. E invece no, la solita miscela di ingenuità e distrazione ha rimesso tutto in discussione.
Antonio Buscè, allenatore che bene sta facendo in riva al Crati, ha poco da inventare e molto da sopportare. Lavora con una rosa corta, un mercato estivo tirato all’osso e un ambiente che definire complicato è esercizio di diplomazia. Non ha cambi, e infatti è il tecnico che ne fa di meno in tutta la C: semplicemente, non può. Eppure, nonostante la società statica, le curve arrabbiate e uno stadio che somiglia a un eco lontano, il Cosenza è lì, nelle zone nobili della classifica. Quasi come un invitato inatteso a un banchetto da cui, per decenza, nessuno osa mandarlo via.
Ma fino a quando potrà durare questa sospensione? Le grandi non corrono, è vero, ma il tempo, in serie C, è una sabbia infida. Buscè oscilla tra scoramento e orgoglio: sa che con due rinforzi veri potrebbe giocarsela con tutti, ma conosce anche il copione. A gennaio si aprirà il mercato, e lì si capirà tutto: se il contestatissimo presidente Eugenio Guarascio deciderà di vendere i pezzi pregiati o di scommettere davvero.
Per ora, il Cosenza vive in apnea. L’estate scorsa, dal punto di vista del mercato, è passata senza scosse, la rosa quasi intatta non per scelta tecnica, ma perché sono venute meno le offerte altisonanti che si attendevano. A pagare è stato il direttore sportivo Lupo.
Buscè, nel frattempo, ha fatto da psicologo e da capo cantiere: ha ridato fiducia a chi voleva scappare e ha rimesso in piedi un gruppo che, per qualche misteriosa ragione, continua a crederci.
Il nodo è tutto lì: credere o incassare, come sempre, a più non posso. Perché se a gennaio, con la squadra ancora in ballo per un posto in paradiso, arriveranno offerte per Ricciardi, Florenzi, Garritano o Mazzocchi, la solita tentazione di fare cassa sarà forte. E allora lì (ri)uscirà fuori la vera anima di questo club.
Intorno, la città osserva in silenzio. Il sindaco Franz Caruso e il presidente Guarascio viaggiano su rette parallele che non s’incrociano più. Il progetto del nuovo stadio di pochi giorni fa – almeno a parole – ha aperto scenari che sembravano fantascienza: un “Marulla” affidato, un giorno, a un’altra realtà sportiva, magari più radicata nel territorio e meno distante dalla gente. Parole elettorali? Fantacalcio? Forse. Ma a Cosenza, oggi, la fantasia serve più del denaro.
E così resta il paradosso, il più puro dei paradossi calcistici: una squadra che resiste, un allenatore che lavora sodo e tiene a bada il nervosismo, una città disillusa ma pronta a riesplodere con un nuovo progetto, e una società che non ascolta mentre prova costruirsi intorno e a raccontare un universo identitario che non c’è.
Le big là davanti aspettano, come se temessero di correre davvero. E il Cosenza, orgoglioso e ferito, continua a inseguire tra la malinconia e la dignità. Serie B o serie C? Forse, per ora, più che la categoria, conta solo una cosa: che il cuore della città torni a battere come una volta. Perché altrimenti, anche vincere, rischia di sembrare un dettaglio.

Il bando di gara del nuovo stadio San Vito-Marulla

Intanto il Comune di Cosenza ha pubblicato il bando di gara per la “Riqualificazione dello stadio comunale San Vito – Gigi Marulla e delle relative aree di pertinenza”, un intervento dal valore complessivo di 5.202.656,32 euro, di cui 5.027.016,40 soggetti a ribasso. La gara, gestita tramite procedura aperta dal Settore 7 – Lavori Pubblici, prevede l’aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa. Le imprese interessate potranno presentare la propria candidatura entro il 1° dicembre 2025. Il soggetto aggiudicatario avrà 100 giorni per redigere il progetto esecutivo e 600 giorni per completare i lavori. Tra gli interventi più significativi, com’è noto, spicca la realizzazione ex novo delle curve, che verranno avvicinate al terreno di gioco, modificando in maniera sostanziale la fisionomia dello storico impianto rossoblù. (f.v.)

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