Da Montecitorio a Palermo l’accordo per l’appalto truccato: il doppio ruolo di Aiello presentato a Cuffaro «dall’amico Romano»
Secondo la Procura di Palermo, l’ex deputato calabrese avrebbe avuto un ruolo nella presunta manipolazione della gara d’appalto per i servizi ausiliari dell’Asp di Siracusa

LAMEZIA TERME Per gli inquirenti di Palermo il progetto dell’ex governatore della Sicilia, Totò Cuffaro era quello di accaparrarsi un terzo delle posizioni di vertice delle Asp siciliane e, nello specifico, quelle di Palermo, Enna e Siracusa. E in effetti, dal 1° febbraio 2024 Roberto Colletti, Mario Carmelo Zappia e Alessandro Maria Caltagirone – soggetti da considerare suoi “fedelissimi” – venivano nominati Commissari Straordinari, rispettivamente, dell’A.O.O.R.R. “Villa Sofia-Cervello” di Palermo, dell’Asp di Enna e di quella di Siracusa, «con il contributo determinante dell’indagato che avrebbe agito in tutte le sedi, istituzionali e non, per conseguire questo risultato».
L’accordo corruttivo
La Procura di Palermo ha puntato poi i fari sul presunto “accordo corruttivo” raggiunto tra i rappresentanti della “Dussman Service Srl”, Mauro Marchese, Marco Dammone e il pubblico ufficiale Alessandro Maria Caltagirone a capo dell’Asp di Siracusa, attraverso la mediazione prestata da Cuffaro insieme al deputato di Noi Moderati Saverio Romano, l’ex deputato Pd calabrese Ferdinando Aiello, e poi Sergio Mazzola e Antonio Abbonato. Tutti coinvolti a vario titolo nell’inchiesta dalla Procura di Palermo e per i quali il gip ha rigettato la richiesta degli arresti domiciliari.
Come ricostruito dagli inquirenti, infatti, Caltagirone sarebbe riuscito a far aggiudicare la gara-ponte per l’affidamento dei servizi di ausiliariato bandita dalla sua Asp alla “Dussmann” la quale, in cambio, avrebbe garantito «la stabilizzazione di posizioni lavorative di soggetti indicati da Cuffaro e la scelta di un subappaltatore individuato in Sergio Mazzola, considerato vicinissimo a Saverio Romano, al quale veniva assicurato anche un incremento delle prestazioni subappaltate».
Il ruolo di Ferdinando Aiello
Le prime intercettazioni ci portano al 13 maggio 2024, giorno della seduta di apertura delle buste con le offerte tecniche – poi rinviata – ma anche della nuova riunione che avrebbe avuto luogo fra i rappresentanti della società e Cuffaro. Come accertato dagli inquirenti attraverso i servizi di pedinamento e di intercettazione, durante quell’incontro e dopo i convenevoli di rito, la conversazione tra Totò Cuffaro e Marchese si sarebbe spostata su un’altra figura ovvero Ferdinando Aiello, un «altro professionista coinvolto nella manipolazione della gara» come sostiene l’accusa e presentato, dai vertici della “Dussmann”, come una sorta di “consulente” al quale affidarsi per la risoluzione di particolari criticità. Aiello, ex consigliere regionale ed ex parlamentare calabrese, ad aprile di quest’anno era stato assolto dalla Corte d’Appello di Catanzaro dall’accusa di peculato nell’ambito del processo sulla presunta distrazione di fondi pubblici in occasione dell’edizione del “Festival dei Due Mondi” di Spoleto svoltosi nel luglio del 2018, insieme all’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Un paio d’anni prima, invece, la Corte d’Appello di Salerno ha confermato la sentenza di assoluzione di primo grado per Ferdinando Aiello perché «impropriamente e illegittimamente era stato sottoposto ad intercettazioni con il sistema invasivo massimo del cosiddetto Trojan dalla procura Dda di Catanzaro».
L’amico fraterno Saverio Romano
Cuffaro, rispondendo a Marchese avrebbe confermato di aver conosciuto Aiello per il tramite dell’«amico fraterno» ovvero l’onorevole Francesco Saverio Romano, il quale gli avrebbe chiesto di «tenere in particolare considerazione le richieste formulate» proprio dal cosentino. È ancora nel corso della conversazione del 14 maggio 2024 che Marchese avrebbe manifestato a Cuffaro «la propria gratitudine per l’intermediazione efficace con Romano e Aiello», annotano gli inquirenti mostrando allo stesso tempo un certo ottimismo per il supporto che questi due nuovi attori nella vicenda avrebbero fornito alla “Dussmann Srl”. Come ricostruito dall’accusa, dunque, l’intento comune di tutti gli interlocutori a quel punto era quello di «comprendere se Caltagirone avesse le idee chiare o fosse rimasto disorientato dai troppi attori in gioco nella vicenda» e, soprattutto, quello di far andare avanti la procedura.
I dubbi su Aiello
Allo stesso tempo tra i presenti serpeggiava un po’ di scetticismo proprio nei riguardi di Ferdinando Aiello visto come un soggetto che, invece di agevolare le intese già raggiunte, «le stava rendendo difficoltose con l’estromettere gli altri, andando oltre, se non addirittura contro, le intenzioni dei suoi “mandanti”», annotano gli inquirenti. Già in una conversazione captata dagli inquirenti e risalente al mese precedente (il 5 aprile 2024) Cuffaro aveva esposto anche ad Aiello la necessità di «non creare sovrapposizioni nelle interlocuzioni con Romano e Caltagirone» perché, a Siracusa, le sorti degli appalti venivano decise «dal suo amico Caltagirone», definito anche come «un uomo di Saverio… totale… chi decide a Siracusa è amico mio…e uomo di Saverio …totale!». Al termine dell’incontro del 14 maggio 2024, l’ex presidente della Regione Siciliana Cuffaro avrebbe «colto l’occasione per veicolare la richiesta di modificare le condizioni contrattuali in favore di due lavoratori» che gli erano stati segnalati dal rappresentante legale della “SAS – Servizi Ausiliari Sicilia Società Consortile per Azioni”. Per gli inquirenti «in termini chiaramente corrispettivi rispetto all’impegno ribadito e già in parte versato nella manipolazione della “gara ausiliariato”».
Le difficoltà
Tutto, però, non va come previsto perché la Dussmann, nell’aggiudicazione della gara stava incontrando più difficoltà di quante preventivate al momento dell’accordo con Caltagirone, raggiunto grazie al Cuffaro, d’intesa con Saverio Romano, osservano gli inquirenti. Difficoltà che – erroneamente – venivano attribuite da Ferdinando Aiello a Cuffaro. In realtà, come riportano gli inquirenti siciliani, la stasi procedimentale era da attribuire «anche all’interessamento di Mammano e della PFE, sponsorizzata da Madonia, direttore sanitario dell’ASP» perché, con tutta probabilità, vedendo sfumare le possibilità di essere nominato per qualche incarico di alta dirigenza sanitaria nel palermitano, «si sarebbe determinato a perorare l’opera di turbativa di gara a vantaggio dei diretti competitor della “Dussmann”».
La necessità di “alzare la posta”
Per accelerare serviva, dunque, “alzare la posta”. E ciò sarebbe emerso da un incontro avvenuto a Roma, a Montecitorio, agli inizi di settembre 2024. Anche le captazioni su Aiello avrebbero consentito di accertare che l’incontro sarebbe avvenuto, in particolare, il 10 settembre. Il sollecito sarebbe arrivato da Marchese a Dammone, preannunciando un altro incontro questa volta da organizzare a Palermo. E, cosa più importante per gli inquirenti, discutendo sull’“alzare la posta” «come passaggio propedeutico», avrebbero dovuto prevedere un incremento delle prestazioni in sub-appalto da affidare alla ditta “Euroservice” di tale Sergio Mazzola, già contrattualizzato dalla “Dussmann” per un sub-appalto in servizi da rendere a Palazzo Abatellis, annotano gli inquirenti. A tal proposito c’è una conversazione di rilievo risalente all’11 settembre. Occasione in cui Marchese preannunciava a Mazzola che, nelle prossime settimane, avrebbe probabilmente registrato sviluppi importanti su alcuni fronti, «tali da permettergli di ricorrere nuovamente alle prestazioni della Euroservice». L’evoluzione della vicenda ci porta al 16 settembre in occasione dell’incontro preannunciato a Palermo. Gli indagati, giunti nei pressi dell’abitazione di Saverio Romano si accordavano per non portare con loro gli smartphone. Poco dopo gli inquirenti osservano l’arrivo di Marchese, Dammone e Aiello per uscirne dopo una mezzoretta. Il giorno dopo viene intercettata una conversazione in cui Aiello e Dammone in cui i due commentavano lo svolgimento dell’incontro del giorno precedente, evidenziando come «Caltagirone non si fosse sbilanciato sull’esito dell’aggiudicazione, nonostante fosse alla presenza del “suo capo”», riferendosi a Saverio Romano.
L’aggiudicazione della gara
Le preoccupazioni di Ferdinando Aiello c’erano ancora e per questo si sarebbe organizzato con Marchese per «far esercitare pressioni su Mazzola», considerato “amico di famiglia” di Romano. «(…) se tu mi dici come è andata la riunione di ieri… non te lo so dire… per questo abbiamo ragionato con Mauro… di fare sta lieve pressione sopra a Mazzola…». E così si arriva al 18 settembre 2024, giorno dell’incontro della commissione giudicatrice che si sarebbe tenuto quella stessa mattina per le fasi conclusive dei calcoli che avrebbero determinato la graduatoria della parte tecnica. La seduta veniva chiusa con rinvio al 24 settembre per valutazione offerte economiche e infine per la redazione della graduatoria finale e, come evincibile dal verbale della seduta pubblica, la Commissione procedeva all’apertura delle buste con le offerte economiche di ciascun operatore economico e a seguito di ciò attribuiva il massimo punteggio (30) alla “Dussman” grazie alla netta prevalenza del ribasso proposto dall’azienda con la propria offerta economica.
