Nassiriya 22 anni dopo, una ferita sempre aperta
Il 12 novembre 2003 la strage. I messaggi delle istituzioni, da Meloni a Occhiuto

ROMA Sono trascorsi 22 anni dal 12 novembre 2003, il giorno dell’attentato a Nassiriya. Due palazzine in cui risiedevano i carabinieri e i militari del contingente che faceva parte dell’operazione “Antica Babilonia” furono sventrate da un attacco kamikaze. Un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti alla base militare italiana Maestrale, provocando l’esplosione del deposito munizioni e la morte di militari e civili. Tra le vittime il maresciallo Capo della Brigata Sassari, Silvio Olla. Nell’esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla, che si trovava in Iraq per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani. Il bilancio fu tragico. Morirono 12 carabinieri, cinque soldati dell’esercito e due civili oltre a 9 iracheni. Venti i feriti.
Il ricordo
A ricordare le vittime le massime autorità del Paese. “Oggi, 12 novembre, ricorre la Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Ventidue anni fa, a Nassiriya, un camion pieno di esplosivo forzò il posto di blocco all’ingresso della base Maestrale, sede della MSU italiana dei Carabinieri, provocando la morte di 28 persone, tra cui 19 nostri connazionali tra civili, militari e carabinieri”. Lo ricorda sui social network la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “In occasione di questa giornata – prosegue la premier – voglio ringraziare ancora una volta tutti coloro che operano nelle missioni internazionali di pace, mettendo a rischio la propria incolumità a difesa dei nostri valori e della sicurezza di tutti noi. Proprio come quei servitori dello Stato che a Nassiriya hanno dato la vita per l’Italia e per compiere fino alla fine il loro dovere. Figli della nostra Patria che sono partiti con coraggio, portando con sé valori di pace, onore e servizio. A tutti loro e alle loro famiglie va, ancora oggi e per sempre, il nostro pensiero commosso e grato. Non dimenticheremo mai il loro sacrificio”. “In occasione della Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, rendiamo omaggio a coloro che hanno servito la Patria fino all’estremo sacrificio. Il 12 novembre 2003 rimane una data impressa nella memoria collettiva: la strage di Nsssirya ha segnato profondamente la coscienza nazionale, ricordando a tutti il valore di chi ha difeso la pace e la democrazia con coraggio e dedizione. Questa Giornata rinnova l’orgoglio e la gratitudine verso le donne e gli uomini delle Forze Armate, impegnati nei teatri operativi di tutto il mondo e animati da uno straordinario spirito di servizio”. Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa sui social. “Ai familiari di tutti i caduti va la vicinanza mia personale e quella del Senato della Repubblica”, conclude. “Oggi ricordiamo i caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, con un pensiero particolare alle vittime della strage di Nassiriya, simbolo del coraggio e del sacrificio degli italiani impegnati nel mondo. Il loro esempio testimonia il valore più alto del servizio allo Stato e all’umanità. A loro, e a tutti coloro che ogni giorno operano per garantire sicurezza, libertà e dignità ai popoli, va la nostra più profonda riconoscenza”: così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato