Giorgio Verdelli: «Dopo Rino Gaetano mi piacerebbe raccontare Raf Vallone» – VIDEO
In Calabria le anteprime del docufilm domenica 23 novembre: alle 18 al Citrigno di Cosenza e alle 20 al The Space Cinema di Lamezia Terme

COSENZA Cinquant’anni dopo quel lampo chiamato Ma il cielo è sempre più blu, la voce ruvida, lucida e geniale di Rino Gaetano risuona ancora, più viva, più necessaria, più nostra. E lo fa in un film, al cinema il 24, 25 e 26 novembre (in Calabria le anteprime sono in programma domenica 23 novembre alle 18:00 al Cinema Citrigno di Cosenza e alle ore 20:00 al The Space Cinema di Lamezia Terme), che non è una biografia, ma un viaggio. Un sogno a occhi aperti. Un ritratto a più mani, scritto da Giorgio Verdelli e Luca Rea, con la regia dello stesso Verdelli.
«E’ stato un talento espressivo formidabile – dice il regista al Corriere della Calabria – che non va ridotto ai pezzi più famosi della sua produzione».

Un mosaico di voci
Materiali unici, tra cui un estratto di una traccia inedita dal titolo Un Film a Colori – Jet set (uscito in digitale il 29 ottobre per Sony Music Italy), taccuini privati, memorie custodite come reliquie, interviste che sembrano confessioni radiofoniche rubate al incredibile parabola umana e artistica di un artista capace di raccontare il disagio e la bellezza della sua epoca in modo tagliente. Un cantautore in grado di camminare in bilico tra la voce di Petrolini e quella di Joe Cocker, tra satira e poesia, tra genio e provocazione.
Il film – prodotto da Sudovest Produzioni e Indigo Film in collaborazione con Rai Documentari, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission e Ministero della Cultura, distribuito da Medusa Film – ricostruisce l’uomo oltre il mito, il poeta sotto il cappello, grazie a un mosaico di voci: dalla sorella Anna Gaetano al nipote Alessandro, dagli amici di sempre come Riccardo Cocciante, Danilo Rea, Giovanni Tommaso, Shel Shapiro, Edoardo De Angelis, Ernesto Bassignano, agli eredi spirituali come Brunori Sas, Lucio Corsi, Sergio Cammariere, Giordana Angi.
Gli altri cameo
E poi c’è Tommaso Labate, che a bordo di una Fiat 128 ci riporta nei luoghi della Calabria di Rino, mentre la narrazione – affidata alla voce di Peppe Lanzetta, e ai timbri intensi di Claudio Santamaria, Paolo Jannacci e Valeria Solarino – ci svela un Rino più intimo, universale, profondamente nostro.
Tra un pensiero tagliente e una risata disarmante, tra l’intervista con Enzo Siciliano, futuro presidente della Rai, in cui mette a fuoco il suo stile compositivo e le riflessioni mai scontate sul senso della sua musica, la sua voce torna ad accendersi. A vibrare.
E a completare il ritratto, tre lenti speciali: Carlo Massarini, Andrea Scanzi e Pietrangelo Buttafuoco. Tre sguardi per rileggere l’opera di Rino al di là delle etichette, delle caricature, delle nostalgie.
“Rino Gaetano Sempre più blu” non è solo un film. È una canzone lunga una vita. È un cielo che non smette di diventare sempre più blu. È Rino che torna a parlare. A ridere. A far pensare. Perché chi ha saputo dire tutto con ironia, non smette mai davvero di dire qualcosa.


Verdelli: «Quell’estate del ’78 ad ascoltare reggae insieme»
«Da molto tempo – dice Giorgio Verdelli – volevo realizzare un docufilm su Rino Gaetano, lo avevo conosciuto nel 1978, era in vacanza nel villaggio turistico vicino Palinuro dove facevo il deejay e mi chiedeva di suonare dischi reggae, lo conosceva molto bene quel genere ma era anche molto curioso: ricordo che anziché ballare, se ne stava ad ascoltare i brani che proponevo, nella penombra, da ragazzo semplice e non da star. Diventammo amici e in seguito mi regalò un provino della versione inglese di Gianna (Gina). Aveva partecipato a Sanremo e già lo apprezzavo» aggiunge il regista nell’intervista rilasciata al Corriere della Calabria, parlando tra le altre cose di ciò che accomuna il linguaggio delle radio e quello del cinema («in entrambi i casi devi creare un sogno»). Verdelli rivela poi che «mi sarebbe piaciuto dedicare uno dei miei ritratti a Raf Vallone, straordinaria figura di attore oltre che calciatore…».
Ancora sull’intento all’origine del film, spiega che «era quello di raccontare Rino a 360 gradi immerso negli eventi dei formidabili anni 70’ e ascoltarlo dai suoi programmi alla radio e nei concerti scoprendo le sue passioni musicali, quella per Pino Daniele, Bob Marley e per Enzo Jannacci che Rino dice di aver visto persino al Derby. Rino Gaetano ha il potere di fermarci in una giovinezza eterna come le sue canzoni col sorriso amaro della consapevolezza che “Tutto cambia per restare sempre uguale”» conclude il regista.
Autore, regista e produttore di film-documentari e programmi musicali, Verdelli è uno dei maggiori esperti italiani di musica internazionale. Nato professionalmente nelle radio private napoletane, ha realizzato Shampoo in Naples 1980-81, le canzoni dei Beatles, cantate in napoletano. Giorgio Verdelli ha al suo attivo più di 200 titoli, tra cui la serie Unici, vero e proprio cult televisivo, pluripremiato, di cui è ideatore e regista. (euf)
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