Reggio, maggioranza a un passo dall’intesa. Sabato il test in aula
Il Pd ricuce lo strappo, ma la tenuta dipende dagli ultimi nodi politici

REGGIO CALABRIA La crisi politica che per giorni ha messo Reggio Calabria a un passo dal tracollo istituzionale sembra essersi fermata un attimo prima del punto di non ritorno. Dopo lo scontro frontale tra il sindaco Giuseppe Falcomatà e una parte consistente della sua stessa maggioranza – in particolare il gruppo del Partito Democratico e i tre consiglieri di Rinascita Comune – la tensione si è allentata questa mattina, grazie a una mediazione costruita in una riunione fiume nella sede metropolitana del Pd. La crisi era esplosa dopo l’ultimo rimpasto di giunta deciso da Falcomatà a ridosso della sua imminente decadenza da sindaco, in seguito all’ingresso in Consiglio regionale. Una scelta considerata “unilaterale” e “politicamente inaccettabile” dai sette consiglieri firmatari del documento letto in aula dal capogruppo Giuseppe Marino, che chiedevano l’azzeramento totale della giunta come condizione per riaprire un dialogo. Una richiesta che aveva messo l’amministrazione sull’orlo del collasso, al punto che la minoranza di centrodestra, intervenendo in Consiglio, aveva dichiarato la propria disponibilità a firmare contestualmente le dimissioni qualora i sette esponenti di maggioranza fossero passati davvero ai fatti.
La mediazione del Pd: Alfieri arriva da Roma, il dialogo si riapre
A sbloccare la situazione è stato l’arrivo a Reggio Calabria del senatore Alessandro Alfieri, figura centrale dell’area riformista del Pd, inviato dalla segreteria nazionale Elly Schlein per ricomporre lo scontro interno alla maggioranza. Al suo fianco, il segretario provinciale Peppe Panetta e il sindaco Falcomatà. Non era invece presente il segretario regionale Nicola Irto. Mentre corrono voci di una soluzione politica chiara: niente azzeramento della giunta, ma allargamento e nuovi equilibri interni al Pd con il cambio del vicesindaco (fuori Brunetti, dentro Battaglia) con il fedelissimo Paolo Brunetti che resterà in giunta come assessore, il segretario provinciale del Pd Peppe Panetta spiega al Corriere della Calabria che ancora «si sta lavorando alla sintesi. Ci sono più opzioni, ma la direzione è tracciata». Il segretario provinciale parla con cautela ma lascia intendere che l’accordo è sostanzialmente definito: «Ci sono diverse ipotesi sul tavolo – il rimescolamento della giunta, la scelta del vicesindaco (vero nodo da risolvere – dice), l’allargamento – ed era necessario confrontarsi con serietà. Abbiamo recuperato un metodo e avviato un dialogo che tenga dentro tutte le sensibilità del centrosinistra. La mediazione è in corso, ma la direzione è tracciata». Panetta conferma che i prossimi passaggi saranno condivisi con Rinascita Comune: «È fondamentale che la maggioranza ritrovi coesione, abbiamo parlato con Muraca, si terrà conto anche della governance della società in house Castore e delle future elezioni amministrative». Poi aggiunge: «Avs e il segretario Delfino, non sono assolutamente interessati ad avere ruoli in giunta in questa fase, vogliono però lavorare e dialogare per un centrosinistra unito e si sta anche ragionando sulla possibilità di fare le Primarie per la scelta del candidato sindaco».
Rinascita Comune: “Non siamo stati informati. Per noi prima viene la città”
In tutto questo dialogare, però, Rinascita Comune, forza determinante per la tenuta numerica della maggioranza, non è stata ancora informata. Il capogruppo Filippo Quartuccio al Corriere della Calabria non nasconde l’irritazione per l’assenza di comunicazioni ufficiali: «Siamo in attesa che il Pd ci informi di quanto deciso. Non siamo stati chiamati e prima di esprimerci dobbiamo confrontarci con il nostro gruppo. Per noi viene prima la città: non è una questione di poltrone, ma di rappresentatività e di rispetto del percorso politico che abbiamo costruito». Le prossime ore diranno se la ricucitura interna al Pd basterà a portare anche Rinascita Comune su una linea di responsabilità. Le forze che avevano aperto la crisi ricordano che la loro richiesta non era centrata sui nomi, ma sul metodo. La mediazione raggiunta supera formalmente la richiesta di azzeramento, ma resta da capire se soddisfa quella esigenza più profonda di collegialità.
Consiglio comunale convocato per sabato
In attesa degli ultimi passaggi politici, intanto il presidente del Consiglio comunale ha convocato l’aula per sabato 29 novembre alle ore 9. All’ordine del giorno sono stati inseriti 15 punti, 13 dei quali sono relativi al riconoscimento di debiti fuori bilancio e la variazione al Bilancio di previsione finanziario 2025/2027. Ancora ci sono una variazione al Bilancio di previsione finanziario 2025/2027 e la proposta di modifica del regolamento di attuazione degli istituti di partecipazione popolare in relazione all’istituzione della Consulta per la legalità. Una convocazione che non lascia spazio a rinvii: senza una maggioranza ricomposta, i provvedimenti rischiano di saltare, con ricadute pesanti sulla tenuta dell’intero sistema amministrativo. (redazione@corrierecal.it)
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