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Vertenza ex Gicap, rischio licenziamento (anche in Calabria) per duecento dipendenti

Interrogazione al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Orrico (M5S): «Preoccupazione per il futuro di lavoratori e famiglie»

Pubblicato il: 09/12/2025 – 17:10
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Vertenza ex Gicap, rischio licenziamento (anche in Calabria) per duecento dipendenti

COSENZA «Si prospetta una nuova grave crisi occupazionale per i lavoratori della grande distribuzione alimentare ex Gicap. Quasi duecento, operanti nei 16 punti vendita di grande distribuzione alimentare, ripartiti fra Calabria e Sicilia, oggetto del fitto di ramo d’azienda affidato a Ergon Spa fino al 31 dicembre 2025, rischiano di perdere il posto di lavoro». Lo afferma la deputata del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico.
«La volontà – dice Orrico – da parte di Ergon Spa, di non volere più proseguire con la gestione dei predetti punti vendita, rischia concretamente, considerato il futuro assai incerto della Commerciale Gicap Spa, di determinare il licenziamento di lavoratori che in tanti anni di professionalità e sacrifici hanno contribuito in maniera determinante alla sopravvivenza aziendale dell’attività che ha attraversato diversi momenti di crisi. Un quadro a tinte fosche – prosegue l’esponente pentastellata – quello rappresentato nelle ultime settimane alle associazioni sindacali di categoria che hanno affiancato i lavoratori e denunciato la vicenda scendendo anche in piazza, cui si aggiungono, inoltre, le decine di esuberi dichiarati da Ergon Spa sui punti vendita definitivamente acquisiti da Commerciale Gicap Spa anche loro a rischio licenziamento».
«Insomma, centinaia di famiglie di lavoratori meridionali vedono avvicinarsi delle festività natalizie drammatiche ed un domani senza occupazione: è giunto, quindi, il momento, per le istituzioni, ai massimi livelli, di intervenire».
«Ecco perché – conclude Anna Laura Orrico – ho rivolto una interrogazione parlamentare al titolare del Ministero delle Imprese e del Made in Italy Urso affinché si adoperi con gli strumenti a sua disposizione per garantire la salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori coinvolti nella vicenda in modo da non abbandonarli al proprio destino sostenendoli, invece, con tutte le misure che richiede il caso».

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