Regione, la sanità che condiziona il bilancio e (l’enorme) fardello della mobilità passiva
Negli allegati al documento contabile approvato dalla Giunta emerge il “peso” sempre più consistente della sanità, che vale da sola 4,5 miliardi dell’intera manovra

CATANZARO La “zavorra” sul bilancio regionale, che (inverosimilmente) «deve soccorrere» il bilancio della sanità, e l’enorme fardello della mobilità passiva. Nelle pieghe dei documenti allegati al Bilancio di previsione 2026-28 della Regione Calabria – approvato dalla Giunta e in via di approvazione dal Consiglio regionale – c’è la conferma plastica del “peso” storicamente preponderante della sanità sulla manovra regionale: un peso quantificato in oltre 4,5 miliardi sui circa 7,4 complessivi del Bilancio, un peso che assorbe il 60,8% degli stanziamenti di competenza (sia pure più basso di quello dell’anno scorso, che era il 69,3%).
Il finanziamento del fabbisogno
Nella relazione al Bilancio si specifica anzitutto che «le previsioni relative al fabbisogno sanitario regionale, stimate complessivamente in 4,150 miliardi di euro, sono finanziate secondo i seguenti canali: quota parte del gettito Irap, corrispondente a 114,4 milioni di euro circa; parte del gettito dell’addizionale regionale IRPEF stimato in 186,55 milioni di euro; fondo sanitario di parte corrente, definito al momento in 3.808,38 milioni di euro nell’anno 2026 (3.882,48 milioni di euro nel 2027 e 3.918,89 milioni di euro nel 2028) e finanziato da una quota di compartecipazione regionale all’Iva; stima della mobilità attiva per 32,25 milioni di euro; stima della mobilità attiva internazionale per euro 739.188,02; quota premiale per 8 milioni di euro; assegnazione per la prevenzione e cura della fibrosi cistica per euro 159.975,50». Nell’ambito del perimetro sanitario – si aggiunge – «confluiscono, inoltre le quote dell’addizionale regionale Irpef e dell’Irap destinate al ripiano dei disavanzi, i cui importi, in attesa della definitiva quantificazione delle risorse da parte del competenti dicastero, sono stati determinati complessivamente in circa 128,92 milioni di euro per le annualità considerate nel bilancio di previsione 2026-2028; i fondi vincolati a specifiche attività (obiettivi di carattere prioritario, medicina penitenziaria, payback, farmaci innovativi, fondi per l’ammodernamento tecnologico, etc.) per complessivi 205,74 milioni di euro circa nell’anno 2026 (207,82 milioni di euro nell’anno 2027 e 209,96 milioni di euro nell’anno 2028); le somme assegnate in relazione al Pertanto, pari a 4,85 milioni di euro nell’anno 2026». Pertanto – prosegue la Giunta – «nel 2026 le entrate del perimetro sanitario, comprese anche quelle extra tributarie e la fiscalità regionale complessivamente a 4,489 miliardi di euro, equivalenti a circa il 61,03% delle entrate complessive del bilancio di competenza della Regione».

La spesa da realizzare con le risorse con vincolo di destinazione
Nella parte spesa, la relazione specifica che «la voce più rilevante del bilancio è rappresentata dalla spesa per la Sanità, che include le risorse del Fondo sanitario determinato come si è descritto in alto, nonché ulteriori somme assegnate con vincolo di destinazione (fondi per la realizzazione degli obiettivi prioritari, payback, la medicina penitenziaria, l’acquisto di farmaci innovativi, etc.). Tali risorse ammontano complessivamente, in termini di competenza, ad oltre 4,5 miliardi di euro e rappresentano circa il 60,8 per cento degli stanziamenti di competenza allocati nella parte effettiva del bilancio». Tra le “voci” con cui è articolata la distribuzione del Fondo sanitario gli oltre 3,6 miliardi per il 2026 destinato alle Asp e alle aziende ospedaliere e la sempre pesante mobilità passiva, quantificata in 375 milioni per il 2026 (più 3,9 milioni per quella internazionale). «È appena il caso di precisare infine – annota con un certo disappunto la relazione della Giunta che il bilancio finanziato con le risorse autonome, di dimensioni ben più ridotte rispetto a quello sanitario, deve comunque soccorrere il bilancio della Sanità, non solo attraverso la destinazione delle entrate della fiscalità regionale (128,9 milioni di euro), ma anche con il costo del servizio del debito relativo sia ai mutui contratti per il ripiano dei disavanzi che alle anticipazioni di liquidità ex Dl 35/2013 (circa 40,1 milioni di euro), con il finanziamento di alcune leggi regionali rientranti nel perimetro che non possono trovare copertura sul Fsn, ivi incluso il costo per indennizzare gli emotrasfusi ex legge 210/92 (9 milioni per l’anno 2026 e 8 milioni per ciascuno degli anni ricompresi nel bilancio triennale), nonché per la quota regionale delle rette socio-sanitarie (28,6 milioni di euro circa)». (a. c.)
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