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Vibo, la vittoria di Pirro del campo largo e il passo falso del centrodestra

Centrosinistra (quasi) senza rivali, ma attraversato da molte anime. L’alta affluenza smentisce il centrodestra, che lancia la sfida: «Ora non avete alibi»

Pubblicato il: 14/12/2025 – 10:30
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Vibo, la vittoria di Pirro del campo largo e il passo falso del centrodestra

VIBO VALENTIA Pacche sulle spalle, strette di mano e applausi: nella sala consiliare di Palazzo ex Enel, venerdì sera, il centrosinistra ha accolto con sobria soddisfazione l’esito dello scrutinio che ha assegnato 9 seggi su 10 alla lista “Progressisti e riformisti per il vibonese”. Nei commenti di analisi post-voto tutti i partiti della coalizione hanno rivendicato il proprio risultato, soddisfatti soprattutto perché ogni corrente interna risulta rappresentata in Consiglio. Tutti eletti, insomma, eccezion fatta per la presidente del Pd vibonese Wladimira Pugliese, “tradita” dal voto del Comune capoluogo dove ha ottenuto una sola preferenza. Ed è qui che ora si rivolgono gli occhi della politica vibonese, con un nome che più di altri sembra destinato a fare da ago della bilancia: il consigliere regionale Ernesto Alecci, non a caso presente all’elezione del nuovo Consiglio.

Le tante anime del campo largo

Al di là delle consuete esultanze di rito, quella del centrosinistra appare però come una vittoria di Pirro, soprattutto alla luce di una competizione “monca”, che vedeva come unico avversario la lista dell’Udc. Più che un trionfo, una vittoria scontata che assegna 9 consiglieri al campo largo, garantendo la maggioranza di un ente che ad oggi, considerando soprattutto la spaccatura con il presidente e la criticatissima legge Del Rio, sembra svuotato dalle sue funzioni. «Si troverà un equilibrio» ha assicurato L’Andolina, che dovrà però confrontarsi con le diverse anime del campo largo, svariando dal più votato (e suo preferito) Carmine Mangiardi, in ottica De Nisi, per passare poi ai dem Antonio Carchedi e Antonino Schinella, ai pentastellati Vincenzo La Caria e Angelita Ilenia Tulino, all’esponente +Europa Maria Angela Calzone, Maria Trapani per Progetto Vibo e Sergio Barbuto per la formazione che fa riferimento ad Antonio Lo Schiavo. E, infine, Nico Console, l’alecciano per eccellenza che già in Consiglio comunale aveva creato scompiglio mesi fa, arrivando allo scontro con l’amministrazione Romeo prima di una “tregua” post regionali. Nelle elezioni provinciali è risultato il secondo più votato per il campo largo, il primo se si considerano solo i voti provenienti da Palazzo Luigi Razza: 6, uno in più di quelli previsti, dettaglio che a questo punto lascia aperti diversi scenari futuri e possibili movimenti al Comune del capoluogo.

Il “passo falso” del centrodestra

Ha scelto invece di non partecipare il centrodestra. Una decisione, motivata in primis dalla protesta contro L’Andolina, non condivisa da tutti gli elettori di riferimento. Lo certifica l’affluenza alta, non a caso più volte rimarcata dal presidente a margine dello scrutinio: il 68% degli aventi diritto, segno che qualcosa non ha funzionato neanche nel tentativo di “boicottare” le elezioni. In una nota congiunta i partiti di centrodestra hanno parlato di «un’occasione storica» sprecata dal centrosinistra, «quella di fare di Vibo Valentia un esempio nazionale del fallimento della legge Delrio, elevando il caso provinciale a emblema utile ad accelerare una riforma ormai indifferibile». Rimarcando anche il «fallimento dell’attuale assetto provinciale», hanno lanciato la sfida al centrosinistra, ora alla guida del capoluogo e del consiglio provinciale: «Ora non avete alibi, ogni decisione, risultato o criticità ricadrà sotto la sua esclusiva responsabilità». Insomma, piccole anticipazioni dell’imminente battaglia politica che verrà, a partire dalle prossime elezioni del presidente della Provincia. E terrà banco anche la gestione dei comuni “ribelli”: tra gli altri Serra, Simbario e Mongiana, che hanno già approvato una delibera comunale ad hoc. La maggioranza di Serra ha comunque partecipato al voto, optando per la scheda bianca e mettendo comunque le cose in chiaro: «Da parte nostra continua l’iter per il ritorno alla provincia di Catanzaro». (ma.ru.)

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