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Depositi costieri, Cascasi avverte: «Il rinnovo condizionato rischia di lasciare le cose come stanno»

L’imprenditore contro il rinnovo a breve termine. Ad Autorità portuale e società: «Sarebbe una forzatura voler continuare a stare dove non si è più tollerati»

Pubblicato il: 18/12/2025 – 7:34
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Depositi costieri, Cascasi avverte: «Il rinnovo condizionato rischia di lasciare le cose come stanno»

VIBO VALENTIA Alla vigilia della Conferenza dei servizi in cui si discuterà del rinnovo della concessione alla Meridionale Petroli continua il dibattito attorno al caso dei depositi costieri a Vibo Marina. Politica e imprenditori compatti nel chiedere la delocalizzazione, in virtù di quel «percorso imprescindibile», come definito dal sindaco Enzo Romeo, che mira allo sviluppo turistico dell’area. Un percorso che però rischia di essere rallentato da una eventuale concessione per altri 20 anni alla società: l’allarme lo aveva lanciato l’imprenditore Francesco Cascasi la settimana scorsa, ribadendo la volontà di investire nel porto di Vibo Marina, ma a patto che si segua con convinzione la “via” turistica e si proceda con la delocalizzazione dei depositi. Lo stesso sindaco Romeo nelle osservazioni scritte sulla questione ha sottolineato la pericolosità del mantenimento del sito industriale nella zona portuale, ma soprattutto l’inconciliabilità con ogni tipo di progetto turistico. Tra questi, anche quello di Cascasi: un investimento da 27 milioni di euro che darebbe un nuovo volto a Vibo Marina.

«Autorità e Meridionale Petroli ne prendano atto»

Proprio Cascasi con una lettera torna sul tema della delocalizzazione, rispondendo alle «informazioni preziose» del sindaco scritte nel documento: «La posizione dell’amministrazione comunale è netta: l’attuale ubicazione dei deposito è divenuta ormai incompatibile con la destinazione dell’area portuale di Vibo Marina. Incompatibilità della quale devono prendere atto anche Autorità Portuale e la stessa proprietà della Meridionale Petroli: sarebbe una forzatura innaturale voler continuare a stare laddove non si è più graditi ma neppure tollerati. E per quanto il ruolo formale che la legge assegna al Comune di Vibo Valentia nell’ambito della conferenza dei servizi non sia vincolante bisogna prendere atto che il Comune non solo è il titolare dell’assetto del territorio ma soprattutto è ente esponenziale della comunità delle cittadine e cittadini che vivono e lavorano  nell’ambito comunale».

La delibera e la proposta di rinnovo a breve termine

Nelle osservazioni del Comune, anche la proposta di un rinnovo a breve termine con clausola vincolante per la Meridionale Petroli. Un’ipotesi non condivisa del tutto da Cascasi: «Avverto però nella proposta di rinnovo condizionato il tarlo del cavillo, del litigio, del pelo nell’uovo: cioè di tutti quali tentennamenti , ritardi, scuse, artifici retorici che,  una volta rilasciata la concessione,  possono poi tornare utili per dire che non ci sono le condizioni per la delocalizzazione. Pacta sunt servanda, ma quante volte assistiamo a recriminazioni, rimpalli, scarico di responsabilità che impediscono la realizzazione di quanto sperato e promesso. Con la conseguenza di lasciare le cose come stanno. Penso che neppure sia possibile tecnicamente il rilascio di una concessione con clausola risolutiva espressa. Inoltre il rilascio della concessione impone di superare, anche se temporalmente, e quindi contraddire la premessa posta dall’amministrazione comunale e cioè l’assenza delle condizioni per il rinnovo. Allora appare più nitida e coerente una decisione che ponga un diniego al rinnovo della concessione e si proceda a concedere una proroga tecnica in vista dei tempi, già di per se non brevi, per le procedure di localizzazione. Inoltre, per tornare agli investimenti privati,  la delibera del consiglio comunale che impegna l’amministrazione alla delocalizzazione dei depositi costieri, ha determinato un affidamento negli investitori che destinano la loro risorse finanziare nella certezza di un processo di bonifica delle aree portuali da tutti quegli elementi di bruttura e inquinamento che fino ad oggi hanno bloccato lo sviluppo. Affidamento che ha anche una connotazione giuridica dato che, laddove sia disatteso il messaggio veicolato, non solo si bloccano gli investimenti ma potrebbe legittimare anche eventuali azioni risarcitorie. Occorre ancora un altro sforzo di coerenza e la città di Vibo Marina può finalmente trovare nuova vita». (ma.ru.)

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