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E Occhiuto si ricrede: «Servizi? È meglio la gestione pubblica»

COSENZA «Noi sicuramente non abbiamo un buon servizio. La città è sporca, perché dobbiamo pagare?». Mario Occhiuto si rassegna all’evidenza e in una conferenza stampa convocata quasi d’urgenza annu…

Pubblicato il: 16/04/2013 – 18:22
E Occhiuto si ricrede: «Servizi? È meglio la gestione pubblica»

COSENZA «Noi sicuramente non abbiamo un buon servizio. La città è sporca, perché dobbiamo pagare?». Mario Occhiuto si rassegna all’evidenza e in una conferenza stampa convocata quasi d’urgenza annuncia la sua campagna di primavera contro la spazzatura. Per la verità sarebbe più esatto dire che il nemico che lui indica come massimo responsabile della condizione di degrado in cui versa la città è Calabra Maceri, accusata di gestire male la raccolta e minacciata di denuncia preso la Procura per interruzione di pubblico servizio. Il cambio di rotta annunciato da palazzo dei Bruzi è totale, anche in termini di visione complessiva della gestione di certi servizi. «Mi sono ricreduto – spiega Occhiuto in apertura di discussione – e credo che alcuni servizi essenziali per la cittadinanza, come la raccolta dei rifiuti e quella delle risorse idriche, debbano restare sotto il controllo pubblico».
Un mutamento che potremmo definire ideologico, che subito fa dire al sindaco cose severe contro la  Sorical, che «ha preso i soldi pubblici con l’impegno di migliorare la rete idrica, ma noi anche in questo settore abbiamo dei disservizi». Per quanto riguarda specificatamente la questione rifiuti, il sindaco spiega la sua idea, fatta di un mondo in cui la raccolta “spinta”, fatta casa per casa, funziona perfettamente e per strada non ci sono più i cassonetti, né cumuli di sacchetti e la spazzatura diventa perfino una risorsa economica. Ed ecco la novità: il comune si doterà di una struttura di riciclo dei rifiuti non organici, che alla fine di un ciclo industriale trasformerà il materiale di scarto in un composto facilmente vendibile sul mercato, perché utilizzabile per la costruzione di bitumi per strade, arredi urbani e molte altre cose. L’impianto troverà posto presso l’area dell’ex mercato ortofrutticolo e potrebbe costare sei milioni di euro. Presto sarà indetta una gara d’appalto per dare in affidamento e gestione a un privato il progetto e la sua realizzazione, mentre la proprietà della struttura resterà in mano pubblica. Questo progetto, una volta realizzato cambierà radicalmente il rapporto con i rifiuti, sin dalla loro raccolta. «Noi abbiamo tentato di avviare la differenziata dalle frazioni e dal centro storico – ha continuato il sindaco – ma in alcuni casi l’iniziativa non è andata a buon fine, i cittadini della città vecchia non si sono mostrati sensibili e il mantenimento dei cassonetti li ha spinti a continuare a buttare i sacchetti per strada».
Nell’idea di Occhiuto i cassonetti spariranno, i cittadini saranno sensibilizzati a una raccolta differenziata sin dall’origine, mentre anche gli operatori saranno formati per fornire un servizio efficiente. Ma si tratta di una rivoluzione radicale, perché «occorre incidere sui gestori, invitandoli a mutare il loro business». Torna quindi l’accusa contro chi gestisce raccolta e smaltimento, facendosi pagare un servizio che non funziona e che spesso è del tutto fermo, godendo perfino di una condizione di vantaggio, «perché Calabra Maceri è in una posizione di monopolio che gli consente di fare quel che vuole, ma non può bloccare il ciclo dei rifiuti mettendo in ginocchio una città». Al sindaco preme spiegare che in nessun caso Calabra Maceri può impedire l’uso delle discariche che gestisce, nemmeno accampando crediti presso l’amministrazione. «Abbiamo trovato una situazione debitoria pregressa, ma noi paghiamo regolarmente, non possiamo accettare interruzioni di pubblico servizio».
Dal Consorzio Valle Crati giunge pieno sostegno al sindaco e al suo progetto di realizzare una raccolta differenziata totale, con riciclo dei rifiuti, mentre Occhiuto avvisa con assoluta decisione che «attorno alla questione dei rifiuti c’è un sistema economico che mette assieme diversi interessi, ma ci si deve adeguare al mutamento delle cose, perché occorre rompere questo circuito e avviarne uno nuovo». Ed è assai probabile che la spazzatura diventerà il nuovo e determinante terreno di battaglia politica in città. (0020)

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