Tradimenti, accuse e vendette. Il centrodestra calabrese implode dopo la mancata elezione al Parlamento europeo di Peppe Scopelliti. E i principali partiti della coalizione si dividono anche sulla possibilità di celebrare le primarie per la scelta del candidato a governatore. Nelle intenzioni del coordinatore regionale di Ncd, Tonino Gentile, c’è la voglia di sparigliare rispetto agli schieramenti classici conosciuti finora. Non sorprende per questo motivo, il suo tentativo di aprire un canale di dialogo con alcuni esponenti del centrosinistra. Intanto il senatore Paolo Naccarato pronostica: «Saranno difficili le alleanze per Ncd. Penso, infatti, che ci sarà almeno un decennio renziano. Motivo per cui questo schieramento dovrà essere totalmente reinvetato e per questo servono fantasia e coraggio».
Sul fronte opposto Matteo Renzi potrebbe spiazzare tutti con qualche mossa a sorpresa. Nel Pd calabrese continua a imperversare la logica dei veti incrociati e per questo motivo Renzi e i suoi collaboratori si sarebbero decisi a mettere mano al caso Calabria. Qui non esiste nemmeno una figura alla Chiamparino o alla Emiliano in grado di mettere d’accordo le varie anime del partito.
Infine, sguardo puntato sulla metamorfosi subìta dall’area urbana di Cosenza. Un tempo raccaforte rossa ora si ritrova con due Comuni – Cosenza e Montalto Uffugo – dove a governare è il centrodestra. Il centrosinistra può provare a salvare la faccia confermandosi a Rende. Tra due giorni scopriremo se ce l’avrà fatta. (0030)
(I servizi integrali di copertina del numero 154 del Corriere della Calabria, in edicola fino a giovedì 12 giugno, sono a firma di Michele Giacomantonio e Antonio Ricchio)
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