Modificata la norma, il risultato però non cambia. Nonostante la riforma, infatti, il consiglio regionale ha ricevuto l’ennesima “bacchettata” dalla Corte dei conti per i rimborsi ai gruppi consiliari. Per i magistrati contabili vi sarebbe una rendicontazione irregolare per quasi un milione di euro. Quasi la metà dei soldi ottenuti in 12 mesi, considerando che nel 2013 è stata erogata complessivamente ai gruppi consiliari la somma di 2.582.754,16 euro.
Ora il presidente della massima assemblea regionale dovrà fornire le adeguate spiegazioni. La sanzione possibile è la decadenza dal diritto all’erogazione di risorse da parte del consiglio regionale per l’anno in corso.
Nel mirino della Corte dei conti sono finite le spese per il personale, per le consulenze, gli incarichi, le spese telefoniche, per libri o quotidiani, e infine per le attività promozionali o di rappresentanza. Irregolari per i magistrati contabili sono da considerare «le spese per le quali non fosse ravvisabile un espresso collegamento con il fine e l’attività del gruppo consiliare, quali le spese relative ad eventi dichiaratamente o manifestatamente di divulgazione meramente politica (partitica), oppure patrocinati, in base alla documentazione prodotta (quali, ad esempio, le locandine dell’evento finanziato), dalle liste politiche o da singoli consiglieri in tale veste anziché dal gruppo consiliare o da singoli consiglieri in qualità di membri del gruppo stesso».
La Corte dei conti ha trasmesso anche l’elenco dei gruppi e delle relative spese irregolari: Udc 147.492,24 euro; Insieme per la Calabria 92.316,66 euro; Pdl 65.535,52 euro; Autonomia e diritti 49.564,06 euro; Progetto democratico 11.787,24 euro; Gruppo Misto 168.465,85 euro; Pd 241.395,55 euro; Idv 99.034,76 euro; – Federazione della sinistra 21.865,89 euro; Forza Italia e Ncd 0 euro. La palma di chi ha speso “peggio” è andata al gruppo Scopelliti presidente con 300.340,27 euro di rimborsi non ben rendicontati.
Tra le spese contestate dalla Corte dei conti c’è anche quella di spesa di 871 euro per «servizio hostess in occasione dell’incontro con la cittadinanza “Ora parlo io” del presidente Giuseppe Scopelliti presso l’Aula Nicola Calipari del Consiglio regionale della Calabria in data 17 gennaio 2013». Per la magistratura contabile quella spesa non poteva essere effettuata «stante la natura e la finalità dichiaratamente politica dell’evento; si aggiunga che non risultavano presenti personalità estranee al consiglio regionale (l’intervento del presidente della giunta nella menzionata sede non è riferibile a tale carica in misura maggiore di quanto non lo sia rispetto a quella di consigliere regionale, dal medesimo ricoperta); e, infine, la spesa non appare giustificata in considerazione della disponibilità di locali garantita, in base alla legge regionale, dal consiglio regionale, disponibilità alla quale si presume essere associata la dotazione di personale ordinariamente preposto alle funzioni di assistenza e ricevimento del Consiglio (assistenti d’aula e commessi)».
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