CATANZARO «L’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Michele Trematerra rimetta il mandato nelle mani della presidente facente funzioni, Antonella Stasi». È quanto chiedono, in una nota congiunta, le segreterie generali calabresi della Cgil e della Flai a seguito del coinvolgimento dell’assessore Trematerra, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito di una inchiesta della Dda di Catanzaro. «Dopo la sorpresa della notizia inaspettata dell’avviso di garanzia nei confronti dell’assessore Trematerra e di altri indagati da parte della Dda di Catanzaro per concorso esterno di tipo mafioso – prosegue la nota – è opportuna una riflessione piu’ meditata sulla vicenda e sulle sue conseguenze politiche. Pur essendo “garantisti”, ed augurandoci che l’assessore Trematerra possa far valere le sue ragioni e la sua estraneita’ alle accuse, è opportuno che nella delicata fase che attraversano la Giunta regionale e l’istituzione intera, egli faccia un passo indietro e rimetta il mandato e le deleghe nelle mani della presidente Stasi».
«In questo momento – si sostiene ancora nel comunicato – l’assessore non ha la serenità per svolgere il suo mandato, peraltro pesantemente oggetto di indagini, ed e’ necessario che possa difendersi mettendo a riparo le istituzioni da ombre ed altri sospetti che aggraverebbero la gia’ difficile vita della Regione, anche se si tratta di pochi mesi. Per il bene delle istituzioni, della democrazia calabrese e per rispetto ad una significativa storia politica familiare, rimettere il mandato sarebbe un fattore di rasserenamento del clima politico e un atto di responsabilita’ che lo aiuterebbe a difendersi meglio». (0030)
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