DIAMANTE I lavori per il potenziamento del porto di Diamante restano ancora al palo. È la denuncia che il consigliere regionale Mimmo Talarico rilancia in una nota ricordando che «sono passati otto mesi da quando l’assessore ai lavori pubblici della Regione Calabria Gentile, rispondendo in aula ad una mia interrogazione sul porto di Diamante, dichiarava che il fermo dei lavori era da imputare al mancato rilascio di fondamentali autorizzazioni, tra cui, in special modo, la Valutazione di impatto ambientale (V.i.a.). Gentile asseriva in quella occasione di essere stato “tratto in inganno” relativamente alla questione e che si sarebbe adoperato per una pronta, indifferibile, ripresa dei lavori». Da qui la domanda che si pone il consigliere regionale: «Cos’altro è accaduto da allora, visto che i lavori sono ancora fermi e che nessun indizio c’è a nostra disposizione su una loro eventuale ripresa? Cos’è che impedisce al Nucleo Via-Vas della Regione di portare a termine il procedimento?». «È bene ricordare – sottolinea Talarico – che il bando di gara di quest’opera, strategica per il territorio e per la Calabria intera, risale al lontano 2000 (14 anni fa!) e che in questi anni si è assistito ad una biasimevole telenovela sull’andamento dei lavori (iniziati solo nel 2009 e fermati, dopo 9 mesi, nel 2010!), indegna di una regione moderna e consapevole delle proprie risorse e delle proprie potenzialità economiche. Sebbene l’esperienza del governo di centrodestra alla Regione sia arrivata ormai al capolinea – conclude –, ci risulta che la giunta sia ancora insediata. Essa ha pertanto il dovere di dare una risposta ai cittadini di Diamante, del Tirreno e della Calabria sul perché di questo inspiegabile ritardo». (0090)
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