CATANZARO «L’indice di vittoria per l’Agenzia delle entrate nei processi tributari chiusi nel 2013 in Calabria è pari al 54,5% e non al 5,85% come erroneamente affermato nell’articolo “Cosenza, capitale dell’evasione”, pubblicato nell’edizione on line del Corriere della Calabria venerdì 4 luglio 2014». È quanto si legge nella nota di rettifica del direttore regionale dell’Agenzia delle entrate, Antonino Di Geronimo. «Addirittura, se si prende in considerazione il valore delle cause, l’Agenzia – prosegue Di Geronimo – davanti al giudice tributario di primo grado della Calabria si aggiudica il 70% degli importi. In altre parole, di ogni 100 euro che i contribuenti impugnano 70 vanno al Fisco. Non è corretto, inoltre, il numero dei ricorsi fiscali che si riferisce a tutto il contenzioso, non solo all’Agenzia delle entrate, ma anche a quelli contro i Comuni, le Province e le Regioni, i Consorzi di bonifica, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Equitalia, ecc. Al contrario il numero delle controversie presentate alla Ctp di Cosenza verso l’Agenzia è diminuito nell’ultimo triennio del 42,1%, passando da 2.939 del 2011 a 1.701 del 2013. Anche alla luce di questi dati, è evidente che l’eccessiva durata del processo, su cui l’Agenzia non può intervenire, incide negativamente sull’efficacia dell’azione amministrativa e penalizza anche i contribuenti che, in caso di vittoria, rischiano di aspettare anni per avere a rimborso le somme pagate provvisoriamente in pendenza di giudizio».
x
x