ROMA «Ho telefonato al maresciallo Marino per ringraziarlo. Grazie ancora, a nome di tutti cittadini onesti». È quanto scrive su Facebook il presidente del Senato, Pietro Grasso, rivolgendosi al maresciallo dei carabinieri che ha ordinato i suoi uomini di andarsene di fronte all'”inchino” della statua della processione di Oppido Mamertina davanti alla casa di un boss della ‘ndrangheta.
«Quando il maresciallo Andrea Marino ha visto la statua della processione di Oppido Mamertina inchinarsi davanti alla casa di un boss della ‘ndrangheta ha ordinato ai suoi uomini di andarsene. Tutto questo accade a poche settimane dalla dura scomunica dei mafiosi da parte di Papa Francesco, avvenuta proprio in Calabria. Sono certo che questo gesto inammissibile, questo tristissimo “omaggio”, non rappresenti il popolo calabrese, che chiede a gran voce di liberarsi dalla morsa della criminalità organizzata», è il messaggio pubblicato su Facebook da Grasso, che aggiunge: «Non ci sono parole migliori di quelle usate dal maresciallo per descrivere la rivoluzionaria normalità di un servitore dello Stato: ‘Mi sono allontanato perché non era opportuno restare ancora là. E poi sono andato a svolgere delle incombenze d’ufficio per identificare chi ha commesso il gesto’».
Il presidente del Senato scrive quindi di aver telefonato al maresciallo dei carabinieri «per dirgli che mi piacerebbe che questa fosse la quotidianità di ciascuno di noi: allontanarsi ogni volta che non è opportuno restare, scegliere da che parte stare e andare a fare il proprio dovere per cambiare le cose».
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