OPPIDO MAMERTINA (RC) «Qualora dovessero emergere reati a carico di terze persone, reati da cui si evince che il significato del gesto reiterato nel corso degli anni era rendere riverenza alla criminalità organizzata, noi ci costituiremo parte civile nel procedimento a loro carico». Lo ha detto, incontrando i giornalisti, il sindaco di Oppido Mamertina, Domenico Giannetta, in relazione alle polemiche sul presunto “inchino” di fronte l’abitazione di un boss di ‘ndrangheta durante la processione della Madonna delle Grazie.
«La nostra decisione – ha aggiunto il sindaco – è motivata dal fatto che sono stati lesi il decoro, la dignità e l’immagine di tutti i cittadini onesti e laboriosi della comunità Mamertina, della provincia di Reggio Calabria e della nostra regione».
«La Madonna e il culto religioso – ha detto ancora Domenico Giannetta – sono per noi amministratori e per la popolazione motivo di orgoglio che trova il suo principio più alto nella fede e nell’amore per Dio e non nella ‘ndrangheta. Siamo fiduciosi incondizionatamente nell’operato delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria, nella massima collaborazione e solidarietà. In piena e assoluta condivisione del pensiero del Santo Padre vogliamo essere portatori della sua parola e delle sue indicazioni affinché trovino applicazione concreta: “la criminalità organizzata è adorazione del male e disprezzo del bene comune”».
«Noi condanniamo ogni gesto e ogni forma di criminalità – ha concluso il sindaco di Oppido Mamertina – ritenendo di essere parte integrante di una società civile che aspira a principi di convivenza regolati dalla giustizia, dalla trasparenza e dalla legalità».
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