È il richiamo a una Chiesa semplice e che stia con i poveri quella presente nelle parole dell’ex parlamentare del Pd Maria Grazia Laganà Fortugno, che ha rivolto a monsignor Francesco Oliva, da poco insediatosi come vescovo di Locri e Gerace, il suo benvenuto all’interno della diocesi.
«Il nostro territorio dopo una lunga attesa – sono infatti le parole della Laganà – ha finalmente la propria guida spirituale grazie a cui riprendere con rinnovato vigore un cammino di riscatto sociale che anche dai fondamenti della fede deve trarre forza e sostegno».
«Di monsignor Oliva – aggiunge l’ex parlamentare – colpisce subito la straordinaria capacità di lettura dimostrata nei confronti della realtà locrese. Sono bastate poche ma significative parole, quali “rettitudine”, “coerenza” e “legalità”, per entrare in maniera diretta e senza troppi preamboli, nel cuore e nello stato d’animo di una comunità che mai come in questo momento ha bisogno di precise assunzioni di responsabilità da parte di tutti gli attori sociali. Ed è proprio in quest’ottica che sento di dover accogliere il richiamo di monsignor Oliva a costruire tutti insieme una Chiesa semplice che stia con i poveri e con coloro che soffrono».
«Si tratta – prosegue la Laganà – di una sfida di grande portata per il nuovo presule, specie in una terra profondamente segnata da un sentimento diffuso di sfiducia e rassegnazione nei confronti delle istituzioni. È proprio intorno alla dilagante disaffezione verso la cosa pubblica e alla scarsa capacità di partecipazione e dialogo sul futuro della nostra terra, che attecchisce la malapianta della criminalità organizzata che avvolge e soffoca qualsiasi prospettiva per le giovani generazioni. Per questo ritengo che il nuovo corso della Chiesa locrese debba necessariamente viaggiare di pari passo con l’avvio di una stagione di impegno politico e civile che tragga ispirazione proprio dai presupposti indicati con estrema chiarezza da monsignor Oliva. La politica ha estremo bisogno di ritrovare la sua vera dimensione, ovvero quella di nobile strumento al servizio esclusivo della collettività e di quanti vivono in condizioni di sofferenza e emarginazione. Sono più che sicura che il nuovo vescovo di Locri-Gerace saprà rendersi protagonista di un percorso pastorale in grado di segnare una svolta radicale per il nostro territorio». La Laganà vuole quindi essere collaborativa: «Sono al suo fianco e intendo continuare a offrire il mio personale contributo, prima come medico vicina ai sofferenti e ai malati, e dopo come esponente del mondo politico, per riempire di contenuti e azioni concrete, il cammino che la nostra comunità si appresta a compiere al fianco del suo nuovo pastore».
z. b.
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