L’intero sistema di depurazione del Tirreno cosentino è costantemente monitorato dagli uomini della polizia provinciale di Cosenza. Un’operazione scattata dal mese di febbraio, su delega della Procura di Paola, che sta portando i primi frutti: dopo le anomalie riscontrate nelle scorse settimane, molti interventi – suggeriti dagli inquirenti alle amministrazioni locali – sono già stati realizzati sui depuratori che hanno migliorato la funzionalità degli impianti. Ma non mancano le eccezioni. E intanto in tutta la Calabria si registra una raffica di sequestri di strutture spesso abbandonate a se stesse.
(Il servizio integrale di Roberto De Santo è sul numero 161 del Corriere della Calabria, in edicola fino al 31 luglio)
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