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Guccione: gli abusi nella sostituzione dei primari durano anni

REGGIO CALABRIA Il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione ha scritto una lettera al dipartimento Sanità e alla struttura commissariale che sovrintende al Piano di rientro dal de…

Pubblicato il: 02/08/2014 – 14:59
Guccione: gli abusi nella sostituzione dei primari durano anni

REGGIO CALABRIA Il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione ha scritto una lettera al dipartimento Sanità e alla struttura commissariale che sovrintende al Piano di rientro dal debito sanitario, in cui solleva il problema dell’abuso dell’utilizzo dell’articolo 18 del contratto di lavoro dei medici. «Sarebbe stato più che lecito – afferma Guccione – attendersi un intervento dall’Ufficio del commissario per interrompere un palese abuso che si sta realizzando mediante l’utilizzo strumentale e illecito del comma 4 dell’articolo 18 del contratto collettivo di lavoro nazionale dei medici. Il centrodestra, abbandonando gli ospedali alla deriva, si è disinteressato del blocco del turn over e ha deciso di procedere in alcuni casi con incarichi illegittimi e clientelari per conferire o mantenere primariati in capo a soggetti scelti a volte senza alcuna procedura pubblica. Abbiamo evidenze di incarichi per la sostituzione temporanea di primari che diventano di fatto stabili in palese violazione della normativa di settore e del principio costituzionale del concorso per l’accesso agli incarichi pubblici. La sostituzione, secondo l’articolo 18 del Ccnl, può durare al massimo un anno mentre noi abbiamo assistito ad alcuni casi in cui l’ingiusto vantaggio patrimoniale e di carriera per dirigenti di primo livello che in alcuni casi limite vengono mantenuti nell’incarico per anni ha causato un danno erariale per l’azienda e un ingiusto e illegale favoritismo per gli incaricati che, a volte, accumulano titoli violando le procedure e arrivano alla pensione da primari senza avere mai vinto il relativo concorso. Di recente l’Asp di Reggio Calabria è stata condannata dal Tar di Reggio con sentenze 22/2010 e 727/2011 a risarcire con oltre 700mila euro un dipendente riconoscendogli il diritto al trattamento da primario ancorché affidato  illegittimamente. Tale falsa applicazione del contratto assume contorni grotteschi e dannosi per le Aziende sanitarie. Mentre in alcuni casi, come nella vicenda della Azienda ospedaliera di Reggio, si sta celebrando il processo penale verso il direttore generale dell’epoca e il primario incaricato per avere conferito e ricevuto illegittimamente l’incarico ex articolo 18 per un solo semestre oltre l’anno previsto dalla normativa, in altri casi si assiste a decine di proroghe che non trovano alcuna plausibile giustificazione aziendale». Guccione chiede quindi di sapere «quali provvedimenti abbia assunto il dipartimento Sanità e l’Ufficio del commissario per impedire il prodursi di ulteriori danni erariali e recuperare le somme già riconosciute e per bloccare una pratica illegittima che ha gravi ripercussioni sul funzionamento del servizio sanitario». (0050)

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