La Calabria deve ancora rinunciare a una fetta sostanziosa di fondi europei. Nei giorni scorsi, infatti, due comunicazioni inviate dalla Commissione con sede a Bruxelles hanno ribadito che i finanziamenti sono interrotti. Le domande di pagamento che erano state inoltrate dalla Regione, sia per il Fesr che per l’Fse, restano bloccate. La prima lettera è giunta il 20 giugno scorso. Basta appena una pagina al direttore generale della Politica regionale e urbana della Commissione europea, Walter Deffaa, per chiarire che a Bruxelles nessuno ha intenzione di mollare la presa: i termini di pagamento per il Fesr restano interrotti. Non migliore è la realtà del Fondo sociale (Fse). Davanti al rischio di «un uso improprio dei fondi dell’Unione europea», per la Commissione l’unica soluzione è quella di interrompere i termini di pagamento per un importo di oltre 15 milioni di euro (per la precisione 15.351.018,07 euro).
A distanza di quattro anni la situazione non appare affatto mutata. Già nel dicembre 2010, quando la commissione concluse la sua missione in Calabria, in una relazione di 50 pagine aveva segnalato le gravi carenze nel sistema di controllo.
(L’articolo completo a firma di Gaetano Mazzuca è pubblicato sul numero 162 del Corriere della Calabria)
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