CATANZARO «Ad oggi il settore della Sanità registra standard disomogenei, disorganizzati, in una parola caotici. Il Piano di rientro, come si sa, si è basato quasi esclusivamente su criteri ragionieristici che mal si conciliano con il diritto alla salute del cittadino e con una politica di tagli lineari e senza un Piano sanitario regionale, condizioni essenziali, tra l’altro, anche per l’eventuale utilizzo di linee di intervento dei fondi comunitari». È quanto affermano, in una nota congiunta, il segretario generale della Cisl calabrese, Paolo Tramonti, il segretario regionale Rosy Perrone e il segretario generale della Fp-Cisl Calabria Antonio Bevacqua.
«Ad oggi lo scenario è di “allarme rosso” – proseguono Tramonti, Perrone e Bevacqua – con un abbassamento della soglia dei livelli essenziali di assistenza, conseguente blocco del turn over, Aziende sanitarie e ospedaliere con organici e servizi ridotti, non si registra una riqualificazione dei
requisiti strutturali ed organizzativi pubblico/privati. Si è inoltre provveduto d’imperio a chiusure di presidi ospedalieri nella maggior parte dei casi non trasformati né in Case della Salute né in Capt, non sono stati potenziati né i servizi territoriali né i componenti di base specialistici residenziali e domiciliari, causando così l’impedimento della presa in carico dei pazienti dismessi dalle strutture ospedaliere. Tutto ciò sta avendo come conseguenza l’esposizione continua a situazioni di rischio con ricoveri inappropriati spesso oggetto di contenziosi e denunce da parte dell’utenza. In questo quadro il settore di assistenza agli anziani, settore nel quale è urgente istituire strutture ad hoc sui territori che preservino dalle attuali inappropriatezze nei ricoveri, necessita di interventi strutturali».
«A fronte di tutto ciò – sostengono Tramonti, Perrone e Bevacqua – la nomina del nuovo commissario ad acta non può tardare sapendo che, come previsto anche dal Patto per la salute, deve trattarsi di una gestione limitata nel tempo in modo da traghettare in tempi brevi alla gestione ordinaria il settore. Sulla sanità è del tutto evidente come nel corso di tutti questi anni la politica in Calabria abbia mostrato i propri limiti. È arrivata l’ora che essa esca dalla gestione impropria di settori sensibili come questo e si dedichi a governare la “res publica” per migliorare realmente le condizioni di vita delle nostre comunità».
x
x