LAMEZIA TERME Le indiscrezioni si sono trasformate in certezza: l’Ncd ha commissariato le cinque province calabresi. La decisione è stata ratificata circa una settimana fa, ma i vertici nazionali e calabresi hanno siglato una sorta di “patto” per mantenere il più stretto riserbo sulle nomine dei vari commissari, che comunque dovrebbero essere ufficializzati tra un paio di giorni. Inevitabilmente, spuntano i primi nomi che riguardano forse la “piazza” più calda di tutte, Reggio. Alfano, Quagliarella e il coordinatore regionale Tonino Gentile avrebbero nominato commissario il senatore Nico D’Ascola, mentre il vice sarebbe il consigliere regionale Candeloro Imbalzano. Indiscrezioni che dovranno essere confermate ma che dimostrerebbero come, almeno in riva allo Stretto, Gentile abbia optato per soluzioni più “equilibrate” per evitare ulteriori lacerazioni. D’Ascola, si sa, è uno degli uomini di fiducia dell’ex governatore Scopelliti. Lo era anche Imbalzano, che però nell’ultimo periodo si sarebbe avvicinato maggiormente alle posizioni di Giovanni Bilardi (che avrebbe fatto un passo indietro in favore di D’Ascola) e dello stesso Gentile. Sono invece ancora top secret i nomi dei responsabili scelti per le altre province calabresi. La ratio che sta alla base del commissariamento è dettata dalla necessità di organizzare quasi verticisticamente un partito ancora giovane alla vigilia di due importanti appuntamenti, le elezioni regionali e le comunali a Reggio, che verosimilmente dovrebbero essere celebrate a novembre. Alfano e Gentile vogliono arrivarci preparati e con uomini quanto più fidati al comando. La nomina di D’Ascola, d’altro canto, potrebbe rappresentare una dichiarazione di non belligeranza nei confronti di Scopelliti, che rimane pur sempre uno dei big più influenti del partito. I rapporti con i fratelli Gentile sono ancora gelidi, a quasi tre mesi dalla sua mancata elezione al Parlamento europeo, ma è evidente che perdere Scopelliti avrebbe un effetto dirompente per un partito che all’ultima prova elettorale ha superato a stento la soglia del 4%, anche grazie all’apporto non indifferente dell’Udc. Il nuovo incarico di D’Ascola convincerà l’ex sindaco di Reggio a rimanere alfaniano? Nessuno, al momento, può dirlo. Anche se il carico di voti che Scopelliti porta in dote fa gola a molti, soprattutto a Forza Italia. Ieri la coordinatrice regionale Jole Santelli avrebbe avuto un incontro a Roma con l’ex ministro Nunzia De Girolamo, da sempre vicinissima al fautore del “Modello Reggio”. Tema del vertice: il passaggio di Scopelliti tra le fila dei berluscones. Ufficialmente la Santelli smentisce ogni trattativa per il rientro del “figliol prodigo” nella casa di Berlusconi, ma l’eventuale matrimonio con Scopelliti avrebbe di certo l’effetto di fortificare la sua leadership regionale e le darebbe la possibilità di imporsi con maggiore facilità sui Gentile in vista della scelta del candidato governatore. Anche perché il cambio di casacca dell’ex governatore darebbe il via a una “campagna acquisti” molto più vasta, con Fausto Orsomarso e Tilde Minasi pronti a seguirlo in questa nuova avventura. La Santelli deve però lavorare di cesello per evitare di ricucire da una parte e strappare da un’altra: nel Cosentino Giuseppe Caputo non farebbe i salti di gioia se si ritrovasse Orsomarso tra i compagni di partito; così come Alessandro Nicolò e Gesuele Vilasi in caso di un ritorno della Minasi. Le prossime settimane saranno decisive e a sciogliere molti nodi potrà essere Silvio Berlusconi. Il vertice romano con i maggiorenti forzisti, inizialmente fissato per mercoledì scorso, è slittato a data da destinarsi. Possibile una nuova convocazione per la prossima settimana, ma nessuno è in grado di prevedere con certezza quando l’ex premier deciderà di occuparsi del “caso Calabria”. I punti all’ordine del giorno sono diversi e il più importante è sicuramente la scelta del prossimo candidato a Palazzo Alemanni. I nomi più gettonati sono sempre quelli di Wanda Ferro e di Peppe Raffa, anche se la Santelli potrebbe vedere di buon occhio anche la discesa in campo di uno dei fratelli Occhiuto, probabilmente il deputato Roberto. La Ferro e Raffa, però, non sembrano avere alcuna intenzione di farsi da parte. «Mi sono messo in gioco e adesso vado fino in fondo», avrebbe confidato Raffa ai suoi più stretti collaboratori. Propositi che sia Berlusconi sia la Santelli dovranno giocoforza considerare.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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