CATANZARO «Noi, come Catanzaro Calcio, abbiamo visto nell’avvocato Rondinelli una persona perbene, intelligente, capace di risolvere qualsiasi tipo di problema e difficoltà. Dobbiamo dirle grazie per tutto l’impegno profuso, convinti che quanto di buono fatto per i colori giallorossi. E perché no? Penso che una persona che fa questo, può fare anche altre cose…». A pronunciare, urbi et orbi, queste parole è Giuseppe Cosentino, il numero uno dell’Us Catanzaro che così, in un video dal titolo “Il Catanzaro calcio insieme a Sabrina Rondinelli”, girato dentro allo stadio “Ceravolo” e disponibile in rete, sostiene pubblicamente la candidatura al consiglio regionale del legale della società giallorossa, inserita nella lista di Forza Italia a sostegno di Wanda Ferro.
Ancora una volta, quindi, la politica e il Catanzaro s’intrecciano: proprio l’arrivo di Cosentino sui Tre Colli, infatti, è ascrivibile alla mediazione politica dell’allora deputato e già sindaco in pectore Michele Traversa che, giusto in tempo di elezioni, aveva allertato Scopelliti per trovare un solido imprenditore che potesse risollevare le sorti (economiche soprattutto) della formazione giallorossa. Già all’epoca, l’idea di legare il Catanzaro alla propaganda elettorale fece storcere il naso a molti tifosi, ma alla fine Traversa diventò sindaco (non grazie a questa mossa, sia chiaro) e Cosentino si dimostrò un presidente attento e capace.
Appena un anno dopo però, con le dimissioni di Traversa, si dovette tornare al voto e ancora una volta, il “Ceravolo” divenne teatro dell’agone politico. Proprio nel giorno in cui le urne si erano aperte, quindi in pieno silenzio elettorale, il rettangolo verde venne attraversato, prima dell’inizio della partita, da Giuseppe Scopelliti e da Sergio Abramo, candidato del Pdl, che poi vinse al primo turno le elezioni 2012 con uno scarto di 130 voti circa: questa volta, più di qualcuno mugugnò per l’inopportuna passerella concessa ai due politici.
Senza contare, che proprio in quella campagna elettorale, Scopelliti, lanciando la candidatura di Abramo, promise lo sblocco di 5 milioni di euro da destinare alla ristrutturazione del “Ceravolo”, soldi sulla cui disponibilità, ad oggi, ancora il consiglio comunale di Catanzaro s’interroga senza ottenere risposta dal sindaco. La gara per l’avvio dei lavori, infatti, è stata condotta e aggiudicata sulla base di un’anticipazione di 1,5 milioni, ma del resto della copertura non si hanno notizie.
Insomma, il filo tra calcio e politica, anzi tra Us Catanzaro e le elezioni, sembra essere solido e spunta ogni volta che se ne presenta l’occasione.
Certo, l’US Catanzaro è una società privata e come tale il suo rappresentante legale non ha alcun vincolo nella propaganda politica. È vero anche, però, che qualcuno potrebbe porsi dei dubbi su quanto sia opportuno sfruttare l’immagine del Catanzaro calcio a fini elettorali. Una valutazione di ordine morale, non certo legale, ma pur sempre una valutazione di cui si dovrebbe tener conto in una città in cui il calcio è una delle cose più “sacre”. Come dire: “Scherza con i fanti ma lascia stare… il calcio!”.
Alessandro Tarantino
redazione@corrierecal.it
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