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E il caposala divenne funzionario

CATANZARO Un caposala al capezzale della giunta regionale. Prossimo all’eutanasia di una legislatura che tra meno di due settimane terminerà, il governo Stasi, già Scopelliti, si affida alle cure d…

Pubblicato il: 12/11/2014 – 10:46
E il caposala divenne funzionario

CATANZARO Un caposala al capezzale della giunta regionale. Prossimo all’eutanasia di una legislatura che tra meno di due settimane terminerà, il governo Stasi, già Scopelliti, si affida alle cure di un dipendente dell’azienda ospedaliera Ciaccio – Pugliese di Catanzaro per tentare un’ultima rianimazione preelettorale. Non si spiegherebbe altrimenti l’imbarazzante decreto di nomina emanato dal dirigente di settore Sergio Tassone, del dipartimento Personale, con cui è stato disposto di «immettere nei ruoli della giunta regionale il signor Domenico Cubello, categoria giuridica DS/D4 profilo professionale “Operatore capo sala”, al fine di sopperire alla vacanza del corrispondente posto di categoria D3, profilo professionale “Funzionario tecnico”».

Nel decreto, ovviamente, la Regione si premura di assicurare che il caposala diventato funzionario tecnico abbia un «trattamento economico correlato alla posizione economica D6, con la precisazione che allo stesso spetta altresì un assegno ad personam riassorbibile volto a compensare la differenza economica esistente tra lo stipendio tabellare in godimento presso l’Ente di provenienza e quello previsto e attribuito nell’amministrazione di destinazione».
Tutto questo rientra nell’ambito del curioso fenomeno migratorio che nelle ultime settimane sta interessando la Regione Calabria: decine di dipendenti di altre amministrazioni, grazie a un’inconsueta vena produttiva improvvisamente constatata in seno al dipartimento Personale, vengono assunti di ruolo e in massa da palazzo Alemanni. Solo pochi giorni fa il candidato del centrosinistra Mario Oliverio aveva denunciato la decisione della giunta regionale di procedere con selezioni di personale “sospette” proprio a pochi giorni dalle elezioni. Antonella Stasi affermò di aver verificato che le cose stavano effettivamente in quel modo e annunciò il blocco delle procedure di conferimento di incarichi dirigenziali di settori e servizi della giunta regionale. Adesso il nuovo tentativo di far passare inosservati dei trasferimenti di massa presso gli uffici di “mamma Regione” dove da anni si è in attesa di procedure concorsuali e selettive che dotino gli uffici regionali di professionalità specifiche, adeguate alla complessità delle funzioni esercitate.

Raffaele Di Nardo

redazione@corrierecal.it

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