LAMEZIA TERME C’è un “regalo” da 20 milioni per il governatore Mario Oliverio. È il lascito (l’ennesimo, per il quale non c’è da stare molto allegri) della giunta regionale di centrodestra e riguarda la convenzione sottoscritta lo scorso 10 settembre (mediante trattativa privata) con l’Aci che dovrebbe servire per gestire l’emissione degli accertamenti tasse auto negli anni 2011 e 2012, curarne le memorie in autotutela degli utenti e le relative riscossioni. In pratica il dipartimento Bilancio, per la postalizzazione degli avvisi di accertamento, ha sostituito Poste Italiane con l’Aci. E fin qui nulla di particolarmente rilevante, se non fosse che la Regione aveva interrotto nel 2008 una collaborazione con Aci iniziata quasi dieci anni prima per divergenze sulla gestione del sistema di riscossione della tasse automobilistiche. Ne è nato un contenzioso giudiziario (di circa 9 milioni) che è ancora in corso e che dovrebbe arrivare in tribunale nei prossimi mesi. L’Aci rivendica il mancato pagamento di quote milionarie. I funzionari in servizio a Catanzaro, invece, ritengono che la gestione dell’Automobile club Italia non fosse regolare.
Con queste premesse, qualche interrogativo è d’obbligo: poteva la Regione Calabria scegliere con trattativa privata, per la gestione di servizi delicati e importanti quali le tasse automobilistiche, una società di cui sei anni addietro aveva valutato negativamente la gestione della precedente convenzione e per la quale dovrebbe addirittura quantificare e richiedere i danni erariali subìti?
LA SCELTA IN PIENA ESTATE
L’atto d’intesa firmato dall’ex dg del dipartimento Bilancio Pietro Manna e dal direttore del servizio di gestione delle tasse automobilistiche Salvatore Moretto, come rilevato nelle scorse settimane da la Provincia di Cosenza, non spiega i termini economici del rapporto. Nella convenzione si fissa la durata della collaborazione (dal 1° agosto 2014 al 31 dicembre 2016) e si predispone, oltre ai costi per il servizio, il versamento da parte della Regione di «un corrispettivo a forfait, erogato ad Aci a titolo di rimborso, relativo all’esecuzione delle attività di cui alla presente convenzione». Tradotto in soldoni: 290mila euro extra rispetto alla spesa preventivata.
Piccolo passo indietro: in piena estate viene emanato il decreto numero 9768, con il quale la Regione instaura con Aci un rapporto di collaborazione e affida all’ente le attività che sono dettagliate in uno schema di convenzione. Naturalmente, recita il decreto, «su conforme proposta ed espressa dichiarazione di legittimità e regolarità dell’atto resa dal responsabile del procedimento, alla stregua dell’istruttoria compiuta dalle strutture interessate». L’approvazione dello schema di convenzione comporterà un impegno di spesa di oltre 20 milioni, cifra addirittura incerta e non definitiva.
IL DG IN BILICO
A firmare la convenzione per la Regione Calabria c’è Pietro Manna. È lui che il 10 settembre si presenta a Roma negli uffici dell’Aci. Il dirigente generale del dipartimento in quel momento si trova in una posizione singolare. Qualche mese ha infatti incassato dal tribunale di Castrovillari una condanna a quattro mesi per abuso d’ufficio per fatti risalenti al 2008. È il Corriere della Calabria a pubblicare la notizia e far sì che scatti l’istruttoria del responsabile per la prevenzione della corruzione. Per Manna (siamo a luglio 2014) «sussiste la condizione d’inconferibilità dall’incarico ricoperto per la durata (…) di otto mesi». Ma per individuare la nuova destinazione per il dg del Bilancio bisognerà aspettare il 6 ottobre quando la giunta regionale emette il suo verdetto. Manna sarà dirigente del settore legislativo «limitatamente al periodo di inconferibilità». Al suo posto arriva Filippo De Cello. Che adesso dovrà fare i conti con questa eredità.
UN RAPPORTO DIFFICILE
Gli uffici della Regione che si occupano della riscossione dei tributi annaspano da anni. La crisi è dovuta principalmente alla carenza di personale. A pagarne le conseguenze sono state le casse regionali. E quando i singoli cittadini si sono costituiti in giudizio è capitato (spesso) che la Regione non facesse altrettanto. Morale della favola? Moltiplicazione dei ricorsi e degli esborsi. Dal 1° luglio 2008, comunque, la giunta Loiero preferì stipulare una nuova convenzione con i cinque Automobili club provinciali sparsi in Calabria. Per tre anni di lavoro hanno percepito qualcosa come 1 milione. Con quali risultati? Ancora in corso di valutazione.
In ogni caso, dal 2008 in poi, i decreti di pagamento abbondano. Ne hanno beneficiato i cinque Automobile club provinciali dopo il divorzio dall’Aci nazionale, Poste Italiane per curare l’emissione degli avvisi di accertamento, la società Ifm di Catanzaro (riconducibile alla famiglia del sindaco Abramo) per supportare la parte informatica della gestione dei tributi. Naturalmente tutti i decreti regionali di questi pagamenti certificano l’espletamento regolare e corretto delle varie prestazioni rese dagli enti firmatari delle convenzioni.
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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