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Stop al cemento su Capo Colonna

CROTONE L’antico Foro di Capo Colonna va portato in salvo. E questa mattina pare che qualcuno se ne sia accorto dopo che la vicenda è finita al centro di un ampio reportage del Corriere della Sera …

Pubblicato il: 13/04/2015 – 15:21
Stop al cemento su Capo Colonna

CROTONE L’antico Foro di Capo Colonna va portato in salvo. E questa mattina pare che qualcuno se ne sia accorto dopo che la vicenda è finita al centro di un ampio reportage del Corriere della Sera a firma di Gian Antonio Stella. I lavori sono stati nuovamente fermati, ma questa volta per davvero. Dai vertici della Soprintendenza ai beni archeologici della Calabria (la nuova comunicazione è di Simonetta Bonomi), avrebbero deciso di sospendere tutto per capire meglio. Bisogna, quindi, rivedere il progetto per stabilire le future modalità di intervento al fine di rendere perfettamente e facilmente reversibile la stesura di magrone e al fine di definire la nuova pavimentazione del sagrato stesso, che dovrà riportare in maniera differenziata le evidenze archeologiche sottostanti, messe in luce dalle indagini specifiche. Il tutto facendo riferimento all’ordine di ripresa parziale dei lavori, emesso lo scorso 23 marzo e firmato sempre da Simonetta Bonomi, ex soprintendente per i beni archeologici per la Calabria. Ordine in cui era chiaramente prevista la disposizione alla ditta appaltatrice di una «ripresa parziale dei lavori in ordine al completamento della stesura di magrone sul sagrato ed alla realizzazione della tettoia di copertura del mosaico delle Terme Romane».
Ma oramai che la stesura di magrone è stata fatta su tutta l’estensione del sagrato, le proteste si sono placate, almeno per il momento. La nuova disposizione, in effetti, ha fermato tutto e tutti almeno fino al 12 di maggio (compreso), data in cui si svolgerà il consueto appuntamento del pellegrinaggio della Madonna di Capo Colonna. Anche i cittadini, le associazioni e i vari comitati spontanei che sono nati in questi mesi, seppur increduli attenderanno i nuovi sviluppi. C’è da dire che seda un lato è finalmente arrivato un segnale forte, dall’altro si pensa a come si potranno mai riuscire a recuperare quei resti archeologici già coperti, o per meglio dire sigillati con il cemento. Scelta tra l’altro definita «scellerata» da molti archeologi. Anni di storia seppelliti. Peccato però, che il progetto prevedesse proprio questa come tecnica per la conservazione e la tutela di questo sito archeologico che forse un giorno potrà essere riportato alla luce solo “grazie” all’utilizzo di un martello pneumatico.

 

Maria Dora De Caria

redazione@corrierecal.it

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