LAMEZIA TERME Centinaia di scuole chiuse in tutta Italia per lo sciopero nazionale di insegnanti e studenti. A far scattare la protesta, la riforma della scuola varata dal governo e attualmente all’esame della commissione Cultura della Camera. Ampia mobilitazione anche in Calabria che insieme a Basilicata e Puglia, ha come luogo di ritrovo delle varie delegazioni sindacali, la città di Bari dove sono arrivati in mattinata una decina di pullman di manifestanti calabresi. Ma in tanti hanno optato per un viaggio in treno o con mezzi propri.
Secondo i primi dati sarebbe del novanta per cento circa la percentuale di adesione allo sciopero e nel capoluogo pugliese sono attese almeno diecimila persone.
Quella che andrà in scena a Bari è una delle sette manifestazioni di piazza, organizzate in tutta Italia da un fronte sindacale composto da Cgil Flc, Cisl e Uil scuola, Gilda e Snals.
Sul banco degli imputati la riforma meglio nota come la “Buona scuola”, voluta dal governo Renzi e contro cui si sono scagliati i lavoratori della scuola (insegnanti e personale Ata), ma anche gli studenti, che a gran voce hanno chiesto l’adesione allo sciopero dei loro docenti.
Un fronte di protesta compatto, dunque, il cui coro unanime chiede sostanziali modifiche alla riforma proposta dal governo. Fra i temi più dibattuti, ci sono la stabilizzazione di tutti gli insegnanti precari, compresi quelli con 36 mesi di servizio che non sono nelle graduatorie ad esaurimento, il rinnovo del contratto nazionale, fermo ormai da 7 anni, e una rimodulazione dei poteri assegnati al dirigente scolastico. Ma a preoccupare, fanno sapere i sindacati, sono anche i continui tagli nel Mezzogiorno e il dirottamento di risorse a vantaggio delle scuole private.
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