CROTONE Non ha prodotto nessuno scossone la riunione del consiglio comunale di Crotone di martedì sera. Il primo punto all’ordine del giorno riguardava i lavori in corso di esecuzione sul promontorio di Capo Colonna. Una questione che ha fatto discutere a lungo e che ha visto gli interventi di molti consiglieri. Fabrizio Meo (centrodestra) ha sottolineato l’impegno della quarta commissione attestato anche dal documento, prodotto dalla stessa, per impegnare l’amministrazione comunale affinché sia richiesto al competente ministro di predisporre un progetto di variante che gestisca la conservazione e consenta un’adeguata fruizione dei reperti archeologici venuti alla luce durante gli ultimi scavi. Non da meno è stato anche l’intervento del consigliere Ettore Perziano (Pd) che ha espressamente richiesto come sia possibile avviare il giusto percorso burocratico per far rientrare Capo Colonna nel patrimonio dell’Unesco. Infine il consigliere Sergio Iritale (Pd), ha fatto emergere come i troppi ritardi sulla questione Capo Colonna abbiano fatto di questo promontorio un caso a livello nazionale e che proprio grazie alla protesta spontanea di alcuni cittadini e associazioni si è posto un freno allo scempio, che purtroppo in parte si è verificato. Fermo, invece, il parere del primo cittadino Peppino Vallone sulla questione che ha ribadito come la colata di cemento sul promontorio non ha causato alcun danno e nello stesso tempo ha però ringraziato associazioni e cittadini per aver portato all’attenzione la questione che a quanto pare sarebbe molto probabilmente precipitata, se non fosse stato per quest’ultimi.
Superata la questione Capo Colonna, si è poi passati al secondo punto all’ordine del giorno che riguardava la Tari. Si dovranno pagare quattro rate, la prima entro il 30 giungo 2015 e l’ultima entro il 30 novembre 2015. Un punto, poco discusso, anche se qualche consigliere ha provato a sottolineare come deve affrontare un cittadino questa spesa con soli 500 euro di pensione al mese. Da ora in ora si è poi giunti al terzo punto all’ordine del giorno, o almeno per i consiglieri che avevano richiesto l’aggiunta di questo terzo punto e che riguardava la mozione di sfiducia del presidente del consiglio comunale Arturo Crugliano Pantisano. Richiesta non passata, vista che era richiesta la maggioranza assoluta.
Il presidente Pantisano è riuscito a salvare la poltrona, grazie anche agli undici consiglieri (su ventitrè presenti) che si sono astenuti dal documento in cui appunto richiedevano in realtà, la revoca della delibera con cui era stato eletto Pantisano, poiché non si sentono più rappresentati dallo stesso. Una manovra politica interna del Pd? Forse, verrebbe da dire, visto le ultime vicende all’interno dei dem.
Maria Dora De Caria
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